domenica 10 novembre 2013

Simona Poidomani, Numeri e poesia

L’autrice immagina che Ada Lovelace, ormai al termine della sua breve vita, ci racconti la sua vita: ripensa ai figli ormai lontani, all’inesistente rapporto con il padre, il famoso poeta George Byron, rivive il rapporto conflittuale con la madre, che costituisce la parte centrale del libro.
Dovremmo conoscere tutti la figura di Ada, se non altro perché le siamo debitori: l’incontro con Charles Babbage, a una delle serate organizzate proprio a casa del matematico, le apre la mente, “Finalmente qualcuno che non ripete le stesse cose degli altri. Che si sforza di capire i problemi e di farli comprendere usando immagini fantasiose o comunque mai banali. Quella sera, il padrone di casa ci ha parlato della sua Macchina delle differenze, una meraviglia dell’intelletto umano.” La Macchina delle differenze è un congegno pensato per eseguire i calcoli e sostituirsi alle persone nell’esecuzione di questo compito e, insieme alla macchina analitica, è il predecessore degli odierni computer.

Con le sue illustrazioni e con un linguaggio semplice, il libro è adatto anche ai ragazzi delle medie, perciò sicuramente consigliato per il biennio. Ada ha davvero precorso i tempi e, in questo libro, ci presenta tutto il fascino degli inizi.

Daniela Molinari

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