venerdì 28 novembre 2014

28 Ottobre 2014

Oggi è ripartita l'avventura di WeBook!!! Anche se il nostro blog aveva già riaperto i battenti da un po' con recensioni e articoli vari, oggi pomeriggio un manipolo di coraggiosi si è ritrovato per parlare delle letture estive e delle proprie passioni. Gli argomenti affrontati sono stati i più disparati ed è stato bello ritrovare volti noti e volti nuovi! E così, come in un SALOTTO - definizione coniata dal nostro Dirigente Scolastico - abbiamo chiacchierato, ci siamo confrontati, tra tante risate e facendo merenda... 

Le idee che ci frullano in testa per il nuovo anno scolastico sono numerose: prenderà il via lo scaffale dei libri/spaccio dei libri, ma non vi diciamo di più, tenete gli occhi aperti e capirete presto di cosa stiamo parlando! 
Inoltre abbiamo deciso di aprire il blog a interventi differenti: non solo recensioni di libri, ma anche recensioni di film e lettere, articoli, racconti... tutto ciò di cui volete parlare/scrivere! Come mostrato dall'esempio della prof.ssa Vittori con la sua IVA scientifico, potete approfittarne per condividere e confrontarvi. Unica regola: il rispetto!

Concludiamo ricordandovi una data:

venerdì 28 novembre 2014

ore 14.30


Queste sono le informazioni necessarie per partecipare al prossimo incontro di WeBook.
Il tema scelto per il prossimo incontro è IL VIAGGIO... 

Arrivederci a presto!
Daniela, Dionisia e Francesca


domenica 23 novembre 2014

La vita di Galileo Galilei


Settimana scorsa ho proposto ai miei ragazzi di IVA la visione del film un po' datato, ma di una qualità per alcuni versi  ancora innegabile "La vita di Galileo Galilei" di Liliana Cavani; contemporaneamente alla pellicola in questione si affrontava la biografia di Galileo e si leggevano alcune famose pagine de "Il saggiatore" con la semplice, ma significativa favola dei suoni e il passo clou del capolavoro dello scienziato, conosciuto per lo più con il titolo di "Ipse dixit" da "Il dialogo sopra i due massimi sistemi".
E' vero che Webook è un  blog letterario, che finora ha ospitato essenzialmente recensioni di libri, ma, come si è sottolineato nell'ultimo incontro, sarebbe interessante allargare gli orizzonti anche al commento di  altre forme artistiche. E così ecco due recensioni, scritte da due studentesse della classe in questione sul film in oggetto.
Dionisia Vittori.

Film: Galileo Galilei
Regista: Liliana Cavani
Il film sulla vita di Galileo può esser ben decritto con un singolo aggettivo: completo. Si può affermare ciò in riferimento sia alle scelte della regia sia a quelle inerenti le fasi della vita dello scienziato.
Per affrontare l’argomento in modo esauriente nel limite di tempo imposto da un film, che non voglia risultare esageratamente lungo ma neppure superficiale bisogna saper isolare i fatti principali, riuscendo inoltre a creare la giusta ambientazione narrativa, permettendo così allo spettatore di entrare nel clima del periodo storico in questione: quello restrittivo e controriformistico, nel quale ha vissuto lo scienziato. In tal senso le scelte della Cavani possono dirsi riuscite; ottimamente riuscite soprattutto per quanto concerne la caratterizzazione dello stesso Galilei, che viene infatti presentato nella sua dimensione più umana, mai esclusivamente stereotipata al suo ruolo di scienziato; apprezzabile nel sistema dei personaggi anche la caratterizzazione di quelli secondari: ne è un esempio Giordano Bruno.
La visione non risulta mai noiosa o monotona nemmeno quando ad occupare la scena sono i dialoghi tra chierici ed intellettuali, che non abbondano certo d’azione.
Un aspetto che poteva essere maggiormente curato nella sua varietà è quello relativo alla scelta della colonna sonora, poiché l’epicità della musica ben si adatta ai momenti drammatici della pellicola, mentre per quelli, in cui, per esempio, si vede un Galileo più riflessivo risulta eccessivamente rindondante rispetto alla situazione.
Lucia Ferrari IV A Liceo scientifico.

Recensione del film "Galileo Galilei" di Liliana Cavani
Il film costituisce dal 1968 il tentativo meglio riuscito di tramutare la testimonianza storica della vita e delle opere dello scienziato, che sconvolse l'Italia del 1'600 con le sue idee, in pura azione scenica.
Per quanto riguarda l'aspetto contenutistico la trama si considera molto fedele alla realtà dei fatti e rende bene l'idea del clima antieretico nel quale Galilei operava, sottolineando con diverse scene il duro scontro di quest'ultimo con la ChiesaCattolica.
Un elogio particolare va alla colonna sonora del grande Ennio Morricone, che raggiunge il suo apice nel coinvolgimento emotivo dello spettatore con sonori cambi di tonalità durante le scene cariche di tensione.
Una critica, invece, tocca la scelta dei luoghi dove girare il film: le città e i palazzi che fanno da sfondo alle vicende sono più che mirabili, ma lo spettatore spesso non riesce a riconoscere il luogo in cui accade la scena, non essendo specificato e non avendo chiari riferimenti.
Oberti Maria IVA Liceo scientifico.

lunedì 17 novembre 2014

Marco Del Mastro, Particelle familiari

Come spiegare alla propria figlia dell’asilo cosa significhi essere un fisico delle particelle? Non è sicuramente semplice. La risposta “uno scienziato” non è sufficiente. A questo seguirebbero altre domande, praticamente senza fine. Del Mastro introduce quindi il lettore ad una panoramica del lavoro di un fisico, più precisamente di quello di uno scienziato del CERN di Ginevra. Descrive lo zoo delle particelle subatomiche e l’interazione tra di esse, l’asimmetria tra i diversi gruppi di particelle, che porta l’ipotesi dell’assenza di una o più di esse. Attraverso le parole del protagonista, il padre della curiosissima Pulce narra la storia di questa branca della fisica, che inizia con la scoperta di elettroni, protoni e neutroni, romanzandola in parte per rendere sempre viva l’attenzione dei suoi interlocutori e soprattutto dei lettori. Il suo linguaggio è ricco di metafore e di esempi, di semplificazioni e modelli affinché chiunque possa comprendere, almeno a grandi linee, ciò che succede nella nostra realtà. Fa emergere il nostro mondo come un luogo regolato dal caso e le certezze alla stregua di probabilità molto elevate. La parte conclusiva è incentrata sul laboratorio del CERN, sugli acceleratori di particelle e sulla necessità di trovare il Bosone di Higgs per rendere meno “sbagliato” il modello standard, dimostrando l’esistenza del campo ipotizzato dallo stesso Higgs, che riuscirà a vedere verificate le sue teorie nonostante la sua età avanzata.
La lettura è per la maggior parte scorrevole, grazie alla sua natura divulgativa, anche se talvolta si addentra in tecnicismi difficilmente digeribili per chi non è del mestiere.

Gabriele Galli, 5^C Liceo Scientifico

mercoledì 12 novembre 2014

Gabrielle Zevin, La misura della felicità

La misura della felicità si nasconde spesso nelle piccole cose, in una vita semplice, una piccola libreria su un'isola, una clientela affezionata... e una bambina, che riesce a conquistarsi il cuore di un libraio, sofferente per un lutto che ha distrutto la sua vita.
La piccola riporta nel cuore del libraio la forza di amare e il mondo attorno al protagonista comincia a cambiare: persino i personaggi secondari trovano una propria realizzazione.

Una dolcissima storia per un momento di evasione, ma non mancano le occasioni di approfondire le nostre conoscenze, visto che all'interno della storia si "nascondono" numerose recensioni di altri libri: leggere questo libro aumenta la nostra curiosità e la nostra voglia di leggere altri libri.

Consigliatissimo!

Daniela

lunedì 10 novembre 2014

Art Spiegelman, Maus


Maus è una graphic novel (romanzo a fumetti), ambientato durante la seconda guerra mondiale ed incentrato sulla tragedia dell'Olocausto, sulla base dei racconti del padre dell'autore, un sopravvissuto ad Auschwitz. Un padre, scampato all'Olocausto, una madre che non c'è più da troppo tempo e un figlio che cerca di trovare un legame alla vicenda indicibile del padre e gli permetta di ristabilire un rapporto con il genitore anziano. Una storia familiare sullo sfondo della più immane tragedia del Novecento. L'opera si compone di due parti (Maus I e Maus II): la prima parte racconta il contatto con il padre, di quando la famiglia viveva felicemente in Polonia, l'ascesa del nazismo, la guerra, i tentativi sempre più complicati e disperati di sfuggire alla deportazione, lo sconcerto di vedere il proprio mondo che va in pezzi. La seconda parte tratta della deportazione a Auschwitz o meglio Mausschwitz, il tentativo di sopravvivere, la follia nazista dello sterminio totale.
Raccontato nella forma del fumetto dove gli Ebrei  sono topi e i nazisti gatti, Maus é anche vincitore del premio Pulitzer: la più prestigiosa onorificenza nazionale per successi letterari.
Consigliato non solo agli amanti del fumetto, ma anche a tutti che sono interessati a conoscere un avvenimento storico su scala mondiale.



Federico Marchiando 2A Scientifico

venerdì 7 novembre 2014

Jodi Picoult, Intenso come un ricordo

Un libro intenso e dal finale inaspettato.
Sage è una venticinquenne dal passato traumatico: ci viene presentata durante un incontro di auto aiuto per l'elaborazione del lutto. Dopo la scomparsa della madre, dentro il cuore di Sage c'è una grande sofferenza e solo dedicarsi a fare il pane la aiuta a dimenticare un po' il proprio dolore.
L'incontro con Josef Weber le cambierà la vita: il novantacinquenne nasconde un segreto e decide di condividerlo proprio con lei, perché deve chiederle un favore.
Per affrontare le confidenze di Weber, Sage chiede aiuto a Leo e finalmente, da un passato di sofferenza e paura, emerge anche la vicenda di Minka, la nonna di Sage.

Un romanzo che ci presenta la storia dell'Olocausto da due diversi punti di vista: dal punto di vista di Minka, che era una vittima, e da quello di Weber, uno dei tanti carnefici. Leo e Sage cercano il proprio equilibrio, una luce nel proprio presente, frutto di questo passato oscuro.

Un romanzo intenso che mi sento di consigliare!

Daniela

mercoledì 5 novembre 2014

Leggere è un'avventura

Si legge sempre meno, i libri di carta soffrono e gli ebook non decollano. Eppure la guerra delle immagini con in testa computer e tablet dovrebbe aiutare e non frenare la buona lettura. Ma, per avvicinare i ragazzi all'arte del leggere non c'è che un modo: trasformarla in un'attività piacevole, da scegliere liberamente. Insomma è necessario che si trasformi in un gioco al quale partecipare con entusiasmo e divertimento e solo così sarà possibile che  bambini e ragazzi diventino lettori accaniti...

Il resto dell'articolo di Repubblica lo trovate qui: http://www.repubblica.it/rubriche/passaparola/2014/11/05/news/leggere_un_avventura-99812689/ 

Articolo suggerito da Giovanna

Edmund de Waal, Un'eredità di avorio e ambra

Edmund de Waal è un artista della ceramica inglese e uno storico dell’arte. Quando riceve in eredità da un prozio una collezione di strani oggetti giapponesi, 264 piccolissime sculture raffiguranti divinità, personaggi di ogni tipo, animali, piante, frutti, ne viene affascinato e decide di ricostruirne la storia. Segue questi “netsuke”da Parigi a Vienna al Giappone ripercorrendo le vicende della sua famiglia, una famiglia di ricchi commercianti ebrei che saranno coinvolti da testimoni, protagonisti o vittime, in tante vicende del Novecento.
Un’eredità di avorio e ambra è un testo di narrativa non-fiction, che ci permette di gettare uno sguardo sulla vita quotidiana e sulle piccole grandi storie di una famiglia un tempo privilegiata, poi travolta dagli eventi. L’autore ha consultato archivi, ha visitato palazzi e città, ha studiato vecchie fotografie, ma soprattutto ha utilizzato i ricordi della nonna e del padre per ricostruire un tempo perduto (per inciso, Proust compare nel libro perché frequentava i salotti parigini insieme allo zio Charles, splendida figura di esteta e intenditore d’arte).

Giovanna

Ryszard Kapuscinski, In viaggio con Erodoto

L’autore è un giornalista nato in Polonia (oggi Bielorussia) nel 1932 e morto nel 2007. E’ stato uno dei più grandi giornalisti del Novecento e qui racconta i suoi primi passi con inviato all’estero, in Cina, in Egitto, in Africa. Mentre scopre una realtà molto più complessa di quanto credesse e impara a raccontarla nel modo più onesto possibile, porta con sé le Storie di Erodoto da leggere nei momenti di solitudine. Kapuscinski impara molto dallo storico greco: a vedere, toccare con mano, raccogliere dati, confrontarli ed esporli.
Ecco due citazioni da Kapuscinski:
«Il viaggio a scopo di reportage esclude qualsiasi curiosità turistica, esige un duro lavoro e una solida preparazione teorica, per esempio la conoscenza del terreno su cui ci si muove. È un modo di viaggiare senza un momento di relax, in continua concentrazione e raccoglimento. Dobbiamo essere consapevoli che il luogo nel quale siamo giunti ci viene concesso una sola volta nella vita, che probabilmente non ci torneremo mai più e che abbiamo solo un'ora per conoscerlo. In un'ora dobbiamo registrare l'atmosfera e la situazione, vedere ricordare, sentire più cose possibili. Il viaggio a scopo di reportage esige un surplus emotivo e molta passione. Anzi la passione è l'unico motivo valido per compierlo. È per questo che così poche persone praticano reportage su scala mondiale. Di tutti i reporter che viaggiavano per il mondo negli Anni Sessanta ci sono rimasto solo io. Gli altri sono diventati stanziali».
«Più si conosce il mondo, più ci rendiamo conto della sua inconoscibilità e sconfinatezza: non tanto in senso spaziale, ma nel senso di una ricchezza culturale troppo vasta per poter essere conosciuta»
Se vi piacciono i paesi lontani, vi incuriosice il lavoro di un inviato speciale, volete riscoprire Erodoto al di fuori dalla scuola; se avete voglia di una lettura interessante e mai stancante, questo libro fa per voi.

Giovanna

David DiSalvo, Cosa rende felice il tuo cervello (e perché devi fare il contrario)

Nonostante il titolo, questo non è un manuale di self-help, anzi, l’autore, un giornalista scientifico, prende decisamente le distanze da quella che definisce “l’industria del self-help”, proponendo invece un po’ di “science-help”.  DiSalvo si basa sulle scoperte delle scienze cognitive, della psicologia sperimentale e delle neuroscienze, e riesce a toglierci parecchie certezze sull’affidabilità del nostro cervello. Spesso infatti, sostengono gli studiosi, il nostro cervello si comporta in modo sbagliato perché persegue obiettivi diversi da quelli che “noi” vorremmo (ad esempio il risparmio di energie, il benessere a breve termine invece della soddisfazione a lungo termine, ecc) o risente di influenze di cui non siamo consapevoli.
Ho consigliato questo libro ai miei studenti, soprattutto a chi dovrebbe studiare, lo sa ma non ne trova la voglia, e a chi ha la sensazione di sforzarsi inutilmente.
Ma lo consiglierei anche a chi ha interesse per il comportamento umano, la psicologia sociale o i metodi delle scienze cognitive, come buon esempio di divulgazione scientifica.

Giovanna