martedì 27 ottobre 2015

DIALOGO di un VENDITORE d’ALMANACCHI e di un PASSEGGERE

Ciao a tutti.
Come avevo preannunciato durante l'ultimo incontro di Webook, utilizzo lo spazio, che altrimenti avrei dedicato alla recensione di un altro dei libri che ho letto negli ultimi mesi  per pubblicare "in toto" un'operetta morale di Leopardi dal titolo "Dialogo di un venditore di almanacchi e di un passeggere"; tale scritto è sempre stato oggetto di una lettura interessata da parte degli studenti delle classi, in cui l'ho proposto ed è diventato al contempo occasione per alcune riflessioni sulle tematiche in esso contenute.
...... Talvolta anche motivo di un certo comprensibile silenzio a lettura appena terminata......
 Indubbiamente il culmine dell'opera leopardiana non sono i suoi scritti in prosa, ma la formula del dialogo, da Leopardi scelta per veicolare alcune delle sue amare considerazioni esistenziali, nonché riflessioni sull'infelicità insita nella natura dell' essere umano è una formula per i ragazzi accattivante, forse per l'apparente leggerezza, con cui le rapide sequenze dialogiche trattano temi di realistica drammaticità.
Giudicate voi stessi!
Dionisia

 DIALOGO di un  VENDITORE d’ALMANACCHI
e di un PASSEGGERE


Venditore. Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi. Bisognano, signore, almanacchi?
Passeggere. Almanacchi per l'anno nuovo?
Venditore. Si signore.
Passeggere. Credete che sarà felice quest'anno nuovo?
Venditore. Oh illustrissimo si, certo.
Passeggere. Come quest'anno passato?
Venditore. Più più assai.
Passeggere. Come quello di là?
Venditore. Più più, illustrissimo.
Passeggere. Ma come qual altro? Non vi piacerebb'egli che l'anno nuovo fosse come qualcuno di questi anni ultimi?
Venditore. Signor no, non mi piacerebbe.
Passeggere. Quanti anni nuovi sono passati da che voi vendete almanacchi?
Venditore. Saranno vent'anni, illustrissimo.
Passeggere. A quale di cotesti vent'anni vorreste che somigliasse l'anno venturo?
Venditore. Io? non saprei.
Passeggere. Non vi ricordate di nessun anno in particolare, che vi paresse felice?
Venditore. No in verità, illustrissimo.
Passeggere. E pure la vita è una cosa bella. Non è vero?
Venditore. Cotesto si sa.
Passeggere. Non tornereste voi a vivere cotesti vent'anni, e anche tutto il tempo passato, cominciando da che nasceste?
Venditore. Eh, caro signore, piacesse a Dio che si potesse.
Passeggere. Ma se aveste a rifare la vita che avete fatta né più né meno, con tutti i piaceri e i dispiaceri che avete passati?
Venditore. Cotesto non vorrei.
Passeggere. Oh che altra vita vorreste rifare? la vita ch'ho fatta io, o quella del principe, o di chi altro? O non credete che io, e che il principe, e che chiunque altro, risponderebbe come voi per l'appunto; e che avendo a rifare la stessa vita che avesse fatta, nessuno vorrebbe tornare indietro?
Venditore. Lo credo cotesto.
Passeggere. Né anche voi tornereste indietro con questo patto, non potendo in altro modo?
Venditore. Signor no davvero, non tornerei.
Passeggere. Oh che vita vorreste voi dunque?
Venditore. Vorrei una vita così, come Dio me la mandasse, senz'altri patti.
Passeggere. Una vita a caso, e non saperne altro avanti, come non si sa dell'anno nuovo?
Venditore. Appunto.
Passeggere. Così vorrei ancor io se avessi a rivivere, e così tutti. Ma questo è segno che il caso, fino a tutto quest'anno, ha trattato tutti male. E si vede chiaro che ciascuno è d'opinione che sia stato più o di più peso il male che gli e toccato, che il bene; se a patto di riavere la vita di prima, con tutto il suo bene e il suo male, nessuno vorrebbe rinascere. Quella vita ch'è una cosa bella, non è la vita che si conosce, ma quella che non si conosce; non la vita passata, ma la futura. Coll'anno nuovo, il caso incomincerà a trattar bene voi e me e tutti gli altri, e si principierà la vita felice. Non è vero?
Venditore. Speriamo.
Passeggere. Dunque mostratemi l'almanacco più bello che avete.
Venditore. Ecco, illustrissimo. Cotesto vale trenta soldi.
Passeggere. Ecco trenta soldi.
Venditore. Grazie, illustrissimo: a rivederla. Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi.

giovedì 8 ottobre 2015

PRIMO INCONTRO

We Book riapre i battenti!!!!

Ci troviamo giovedì 22 OTTOBRE 2015, alle ore 14.30 nei locali della biblioteca!

Argomento: le nostre letture estive.

Vi aspettiamo numerosi! (Ricordate di portare qualcosa da mangiare per arricchire la nostra merenda...)

Daniela, Dionisia, Francesca

mercoledì 7 ottobre 2015

C. Bernardini, S. Tamburini, Le idee geniali

Si tratta di una piccola storia della scienza, costruita attraverso le vicende dei personaggi più importanti, a partire da Archimede fino ad arrivare a Fermi, passando attraverso Galilei, Newton e Einstein. Ad ogni personaggio è dedicato un capitolo, all’interno del quale vengono raccontate brevemente la vita e alcuni episodi tra i più noti. Non mancano i riferimenti scientifici, le formule e le dimostrazioni, racchiuse però da alcune cornici per impedire di perdere il filo del discorso e per permettere, a chi ne sentisse la necessità, di saltare l’approfondimento.

Daniela

Maria Moneti Codignola, Ipazia muore

Ipazia è una famosa filosofa e scienziata di Alessandria, dove vive insegnando al Museo. Figlia del matematico Teone, è cresciuta nell’amore per la cultura e lo studio.
Con l'avvento della religione cristiana, la convivenza tra le diverse religioni si fa molto difficile ad Alessandria e Ipazia cerca di intervenire per tutelare il diritto di tutti ad adorare la propria divinità. La sua saggezza la rende invisa al vescovo Cirillo che, sobillando la popolazione, mentre nella città non fanno che aumentare disordini e omicidi, induce i propri seguaci ad ucciderla.

Daniela