martedì 21 aprile 2015

Il passo di un libro che voglio condividere con voi

Giovedì 23 aprile 2015, in occasione della Giornata Mondiale del Libro, i fedelissimi di WeBook si riuniscono alle ore 10 per un incontro dal titolo “Il passo di un libro che voglio condividere con voi”.
L’incontro è aperto anche a coloro che hanno pubblicato almeno una recensione sul Blog. Gli studenti che intendono partecipare sono invitati a rivolgersi in Vicepresidenza per ottenere l’autorizzazione.

Il team di WeBook

sabato 18 aprile 2015

Hannah Kent, Ho lasciato entrare la tempesta

Il romanzo, ambientato nell'Islanda dell'Ottocento, narra della storia di Agnes Magnúsdóttir, una giovane donna accusata di aver ucciso l'uomo che amava, Natan Keltisson. In quel luogo e periodo vi era una limitata apertura mentale e di conseguenza una giovane intraprendente ed intelligente come la protagonista era malvista dal “popolino”. Natan era per alcuni un medico prodigioso, capace di salvare molte vite da una morte atroce; per altri invece uno stregone, figlio del diavolo. Le credenze popolari e le superstizioni conferiscono maggiore ambiguità ai personaggi, che sembrano perennemente sospesi tra bene e male. Il cadavere di Natan è stato ritrovato martoriato, insieme a quello di un altro uomo, con tagli, profonde contusioni e bruciature a seguito di un incendio divampato nella casa. Tutti i sospetti ricadono su Agnes e su altri due servi. La protagonista viene condannata e privata della sua libertà: « In qualità di rea condannata della corte di questo paese, hai perduto il diritto alla libertà». Ella viene costretta a prestare servizio ad una famiglia disposta ad accoglierla e mantenerla fino al giorno dell'esecuzione; qui riceverà anche la visita di un sacerdote, inviato allo scopo di preparare spiritualmente la donna alla morte ed eventualmente di riferire un miglioramento comportamentale e una certa forma di pentimento della rea alla corte giudiziaria, per ottenere la revisione del suo caso e forse la sua salvezza. Il libro presenta due diversi narratori: uno esterno in terza persona ed uno in prima persona, Agnes. Questo espediente permette l'inserimento di pensieri e ricordi della protagonista (con ampi flashback), insieme alle sue reazioni esterne. Il mix di questi fattori palesa le molteplici sfumature della protagonista, rendendola un personaggio decisamente affascinante e misterioso. La scrittura trovo sia curata e scorrevole; essa insieme alla trama ed all'ambientazione suggestiva rende il libro molto piacevole alla lettura e davvero coinvolgente, nonostante la delicatezza del tema trattato, considerando che quella di Agnes è una storia vera. Consiglio caldamente la lettura di questo romanzo! Chiudo la recensione con una citazione: «Io resto muta. Determinata a chiudermi nel mio mondo, a serrare il mio cuore e a tenere stretto quel poco di me che non hanno ancora rubato.[...] Mi aggrapperò a chi sono dentro e stringerò le mani intorno a tutto ciò che ho visto e udito, e provato. [...] Seppellirò tutto quel che mi rimane per immergermi negli abissi. Se parlerò, saranno solo bolle d'aria. [...]Vedranno la sgualdrina, la pazza, l'assassina, la femmina che gronda sangue sull'erba e ride con la bocca piena di terra.[...] Ma non vedranno me. Perché io non ci sarò».

Francesca Rovaris 5^a scientifico

Mario Rigoni Stern, Storia di Tönle

L’autore è noto soprattutto per il suo Sergente nella neve. Ma oltre alle opere in cui narra le proprie esperienze di guerra, ne ha lasciate numerose altre ispirate alla sua terra, l’Altopiano dei Sette Comuni in Veneto. L’Altopiano è caratterizzato da una natura bellissima e aspra (“quattro mesi di gelo e gli altri otto di inverno”, dice un proverbio locale) e dall’antica cultura cimbra. Lo scrittore è profondamente legato a questi luoghi particolari, in cui ha sempre vissuto dopo il ritorno dalla guerra: li conosce e li descrive in modo non retorico, attento a rendere la realtà della vita della natura e dell’uomo in quelle montagne.
Il (breve) romanzo Storia di Tönle ha come protagonista un uomo semplice, un pastore che le vicende della Storia tentano di travolgere, prima sotto forma di un arresto per contrabbando, poi della prima guerra mondiale e dell’esodo forzato degli abitanti di quelle zone. Tönle vive ai margini della Storia ma ne è comunque travolto; e resiste con coraggio, senza mai perdere di vista i propri valori e ideali. Un eroe? Un antieroe?
Caldamente consigliato.

Giovanna

mercoledì 15 aprile 2015

Alice Miller, "Il dramma del bambino dotato e la ricerca del vero sé"

L'autrice del libro in questione, nonché psicologa e psicanalista, nei suoi scritti si è occupata prevalentemente dei disagi derivati dagli abusi psico-fisici perpetrati sui bambini anche e soprattutto  inconsciamente da parte dei genitori.

Nello specifico, in quest'opera saggistica la Miller si sofferma su una questione, che francamente nell'ambito  della psicologia dell'età evolutiva  non è sicuramente una novità: le sottili manipolazioni, talvolta al limite della violenza, di cui è capace l'amore genitoriale per ottenere "il bravo bambino", figura su cui i genitori proiettano i loro più reconditi bisogni, pilotandone l'esistenza. Risultato? Il bambino intraprenderà un vissuto, che poi non sentirà suo, un'esistenza in cui, ad un certo punto non si riconoscerà. 
Se questa sezione, come ho già accennato, non ci presenta nulla di rivoluzionario, più interessante anche per i suo respiro ottimistico è la  proposta avanzata dall'autrice per sanare la lacerazione che ad un  certo punto non potrà che crearsi tra genitori e figli e per dare la possibilità al "bambino già cresciuto" di trovare il vero sé. 
Quale? In un certo senso fissando una nuova rinascita, una ripartenza in cui genitori e figli, collaborando ed impostando il loro rapporto su un sano interscambio possano trovare una realizzazione condivisa. I primi, in tal caso avrebbero la possibilità di contribuire alla concretizzazione dei sogni fino a quel momento rimasti tali di un figlio, che dal canto suo, grazie ad una maggior maturazione potrebbe essere più comprensivo anche nei confronti di genitori evidentemente imperfetti, ma per lo meno disposti a rimettersi in gioco.
                                                                                                                                          Dionisia Vittori





venerdì 10 aprile 2015

incontro di aprile

Il nostro salotto si è riunito il 27 febbraio, con rinnovato entusiasmo! 
Mi piace pensare ai nostri incontri proprio come se fossero un incontro nel salotto di casa, con gli amici più cari. Forse perché è in questo clima che si svolgono gli incontri: un clima rilassato, di confidenza e accoglienza reciproca. Ognuno di noi parla senza imbarazzo delle proprie passioni e ognuno di noi è pronto ad accogliere, anche se non è sempre facile "capire" i gusti degli altri.
Vi basti sapere che, in questo incontro, abbiamo parlato dei "Promessi Sposi" e delle altrettanto (?) famose "Cinquanta sfumature di grigio"... ma se volete avere un'idea di come questo strano mix possa avere luogo, non vi resta che partecipare al prossimo incontro, che si terrà:

VENERDÌ 10 APRILE 2015

ORE 14.30


Per la prossima volta abbiamo scelto il tema della libertà... forse perché davvero è aria di libertà quella che si respira nella biblioteca della nostra scuola!

Arrivederci a presto!
Daniela e il team di WeBook