L’interpretazione probabilistica dei fenomeni
fisici non era affatto ignota alla fisica classica. Anzi, si può senz’altro
dire che essa è un prodotto genuino del XIX secolo, un’inevitabile evoluzione
della fisica e, nel contempo, una sorta di spina nel fianco della fisica
meccanicistica. Scienziati come Laplace, Maxwell, Clausius, tra gli altri, ma
soprattutto Boltzmann avevano dato contributi fondamentali alla formulazione
delle leggi statistiche in fisica.
Le ricerche sulla natura del calore in
termodinamica e poi soprattutto lo studio della cinetica dei gas avevano reso necessario
il ricorso al calcolo statistico per poter calcolare il valore medio delle molecole,
presenti in numero elevatissimo anche nella più piccola quantità di gas. L’applicazione
delle leggi statistiche si estenderà poi ad altre proprietà macroscopiche della
materia, sostituendo di fatto le spiegazioni complete e determinate dei
fenomeni fisici, che costituivano l’ideale della scienza del XIX secolo, per il
quale le leggi probabilistiche costituivano semplicemente un’ammissione
d’ignoranza e non potevano essere, come avverrà invece con la meccanica
quantistica, le leggi proprie della natura.
Non si può dunque che dare con entusiasmo il
benvenuto alla prima edizione italiana delle lezioni di Boltzmann sulla teoria
dei gas, che sono giustamente considerate il testo fondativo della fisica
statistica.
Renato