lunedì 7 aprile 2014

Qui Xialong, Le lacrime del lago Tai, Marsilio 2013

Settimo romanzo della serie che ha per protagonista Chen Cao, “Le lacrime del lago Tai “affronta, prendendo spunto da un’indagine poliziesca, l’attualissimo tema dell’inquinamento in Cina.  Lo  scrittore cinese Qiu Xiaolong, che vive negli Stati Uniti dal 1989  quando,venne  accusato dal regime comunista di essere fiancheggiatore degli studenti di piazza Tienammen, continua infatti ad utilizzare i suoi romanzi gialli per presentare un interessante quadro della Cina contemporanea e delle sue feroci contraddizioni. Il protagonista è un detective eccentrico che si trova a fare il poliziotto per imposizione del regime ma che nel suo intimo resta un poeta e un amante della poesia.  Non si oppone apertamente al regime da cui dipende ma il suo sguardo disincantato permette all’autore  una evidente critica sociale della Cina; un sistema di cui emergono tutte le debolezze e che è sempre più vicino al collasso per un male vecchio come l’uomo: la cupidigia.

Pur trattandosi di letteratura di svago, i gialli di Qiu Xialong hanno l’innegabile merito di aprirci una finestra su una realtà sociale tanto lontana da noi e di mostrarcene gli innegabili difetti ma anche di farci cogliere la raffinatezza culturale di un mondo per noi così lontano. Le continue citazioni letterarie con cui Chen Cao infarcisce i suoi discorsi e i suoi pensieri, ci danno la possibilità di accostarci all’antica cultura di quel paese.

Francesca

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