Secondo Franca Rame – che ha scritto la prefazione al testo – “Antonello ha reso comprensibile ciò che fa comodo resti complicato, e ‘godibile’ il racconto di una tragedia ancora senza colpevoli.” In effetti, lo stile è quello della commedia, anche se l’argomento è veramente serio: due teatranti “scapocchioni”, Mimmo e Pasquale, stanno preparando uno spettacolo e le loro gag, i loro scontri, servono a costruire lo spettacolo e a informare lo spettatore di questo terribile evento, “un grande affare internazionale di smaltimento rifiuti, con enormi vantaggi strategici sul piano geopolitico e militare”. L’uranio impoverito, smaltito con i proiettili, ha colpito ignari soldati, che – una volta tornati a casa – sono morti di tumore, senza che venisse riconosciuta la causa. La storia è complessa, ed è una vicenda ancora aperta, oltre che pericolosa, visto che spesso chi ne ha parlato è morto in circostanze poco chiare.
Il libro appartiene alla collana “Formula sipario”, curata da Francesca E. Magni, insegnante di matematica e fisica alle superiori.
Daniela
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