“Jacques il fatalista e il suo padrone” è un romanzo
filosofico del settecento francese. Oddio, ci mancava anche questa. Sarà sicuramente una cosa
noiosissima. E invece no; è un racconto brillante, vivace, divertente e modernissimo
nella struttura. Non c’è una trama, i racconti si intrecciano gli uni agli
altri, le avventure si susseguono continuamente e l’autore interviene spesso
chiamando in causa il lettore, interrompendo la narrazione. Il tema centrale,
ancora oggi molto discusso, è la domanda se l’uomo sia libero oppure no; se noi
possiamo veramente fare delle scelte o se, invece, come dice Jacques “è già
scritto tutto lassù”. Così noi seguiamo i due protagonisti: Jacques, il servitore,
e il suo padrone, che non ha nome, nel loro viaggio senza meta mentre
discutono, raccontano, litigano senza un vero scopo. Alla fine le parti
praticamente si invertono: il vero padrone sembra essere Jacques (vi ricorda
qualcosa?)
Renato
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