lunedì 14 aprile 2014

H.Reichenbach, Relatività e conoscenza a priori, Laterza 1984

“Sarebbe sorprendente se un cambiamento così fondamentale come quello introdotto da Einstein non comportasse alcuna novità filosofica”. Così scriveva Bertrand Russell. In effetti la discussione, anche in campo filosofico, seguita alla elaborazione della teoria della relatività, fu accesissima. Tra le opere più significative c’è questo piccolo libro di Reichenbach, pubblicato nel 1920. A Reichenbach, ingegnere e filosofo di formazione (in Germania non ci si laurea in una sola materia, ma in una principale e in una secondaria), si debbono, tra l’altro, magistrali studi sullo spazio e sul tempo e sulla meccanica quantistica. In questo scritto giovanile egli discute le implicazioni filosofiche della teoria della relatività da una posizione ancora latamente kantiana. Si tratta però di un kantismo tutt’altro che ortodosso. Reichenbach ritiene infatti che la nuova teoria abbia minato profondamente le leggi stesse del pensiero, così come erano state formulate da Kant: i concetti di spazio e tempo, il concetto di causalità e di sostanza. In discussione, insomma è il concetto kantiano di a priori. L’idea di Reichenbach è che si possa riformare Kant, proponendo un a priori relativizzato e insistendo sul carattere induttivo dello sviluppo del sapere scientifico. Reichenbach abbandonerà in seguito queste posizioni “kantiane”, abbracciando un deciso empirismo. Questo breve, denso, intelligentissimo libro, conserva però sia un notevolissimo valore documentario di una stagione culturale di fitto confronto tra scienza e filosofia; sia un attualissimo interesse di carattere epistemologico, proprio per il suo tentativo di mediare tra kantismo riformato ed empirismo.

Renato

1 commento:

  1. Altro testo che dovrei leggere! lo metterò nel mio lungo elenco di libri che prima o poi leggerò. Grazie

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