La Storia di Genji, capolavoro assoluto della letteratura classica giapponese, se non di tutta la letteratura giapponese in generale, è opera della grande scrittrice e poetessa Murasaki Shikibu. Il romanzo, terminato secondo alcuni attorno al 1004, secondo altri non prima del 1015, racconta la storia di Genji, figlio di una nobile concubina, dolce e sensibile, Kiritsubo, che muore a causa delle angherie degli appartenenti alla famiglia Fujiwara, quando il figlio ha solo tre anni. Il piccolo Genji viene protetto dal Re e, divenuto adulto (molto presto in verità, perché si sposa a dodici anni), passa da un’avventura amorosa più o meno illecita ad un’altra, dissipando la vita, finché muore pieno di tristezza e di rimpianti.
La trama del romanzo è intricata,
piena di personaggi, di figli illegittimi, di agnizioni. Il pregio dell’opera
non sta però nella trama, quanto piuttosto nel sottile scavo psicologico dei
personaggi, sorprendente per l’epoca, nelle delicate figure femminili, nella
descrizione mirabile dell’ambiente di corte: una società raffinatissima, ma
estetizzante, tutta concentrata nel godimento malinconico dell’attimo fuggente.
La Storia di Genji è anche un romanzo
profondamente innovatore: è considerato infatti il primo romanzo realista della
letteratura giapponese. Purtroppo noi siamo costretti a leggerlo in traduzione,
ma pare che lo stile di Murasaki sia splendido, la lingua perfetta.
La Storia di Genji di Murasaki Shikibu è unanimemente considerata una
delle vette più alte di tutta la letteratura mondiale. Cosa aspettate a
leggerlo?
Renato
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