mercoledì 5 febbraio 2014

Delphine De Vigan, Gli effetti secondari dei sogni

Un libro toccante, una storia che ti prende sin dall’inizio e ti lascia con il fiato sospeso fino alla fine..
“Gli effetti secondari dei sogni”, o meglio, “No et moi” parla del rapporto tra Lou, ragazza intelligentissima, ma allo stesso tempo sola e infelice, e No, diciottenne, senzatetto e dal passato difficile.
Ciò che mi ha colpito di più è la forza, l’entusiasmo, l’incoscienza di Lou che cerca di cambiare le cose storte, proprio come gli utopici e i sognatori. Anche se lei non si limita a immaginare, ma cerca in ogni modo di aiutare No, lottando contro tutti per questo.
Un libro ricco di riflessioni su temi difficili e complessi, dai senzatetto ai rapporti famigliari, ma oggigiorno molto vicini a noi ragazzi, alle prese con una realtà dura e non sempre a noi “amica” nella speranza di un futuro felice, migliore.
Veloce e scorrevole, nonostante si tratti di un monologo interiore. Ma soprattutto, a mio parere, stimolante e d’aiuto nel cercare di rispondere a quelle domande che spesso ci ronzano per la testa: come si possono cambiare le cose? Che ruolo dobbiamo assumere noi giovani all’interno di una società? Come dobbiamo vivere i problemi, passivamente o con la stessa voglia di combattere che trasmette Lou?
Forse anche dopo aver letto questo libro non ho trovato ancora una risposta a questi interrogativi, ma sicuramente sono ora più convinta che arrendersi e non prendere parte attivamente alla nostra vita non è la soluzione migliore.

Chiara Ciotti, III B Liceo Classico

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