venerdì 17 gennaio 2014

Virgilio, Eneide


Se ancora si ritiene l’Eneide un libro vecchio e noioso... è ora di ricredersi! Quattro intraprendenti diciassettenni hanno deciso di recensire per voi quest’opera immortale.
Al tempo degli dei dell’Olimpo, dei signori e dei re Achei, che spadroneggiano su Troia, città in fiamme, il genere umano invoca il soccorso di un eroe, per fondare una nuova stirpe gloriosa.
Giunge Enea, uomo pio, con il suo duplice volto di  intrepido guerriero e di uomo religioso. La grande forza espressiva con cui Virgilio presenta questo personaggio porta il lettore ad immedesimarsi nell’eroe. Enea infatti è un eroe inusuale: non è vincitore, come Achille, ma fa parte dei vinti e deve inoltre obbedire al volere del Fato, di cui è strumento.  Di qui nasce l’originalità e la modernità del personaggio.
A Cartagine trova nella regina Didone l’amore appassionato di una donna. La passione che prova per lei è travolgente e toccante, ma è costretto ad abbandonarla e a subordinarei propri sentimenti, facendo violenza alle sue predilezioni e ai suoi sentimenti. Il lettore viene così trascinato in un’escalation di emozioni, che raggiunge il suo apice col suicidio di lei.
La Sicilia, Cuma, e perfino le profondità degli Inferi sono le tappe del lungo peregrinare dell’eroe troiano.
Virgilio delinea con originalità le varie sfide a cui l’eroe è sottoposto, mostrando le reali difficoltà che si incontrano nel perseguire uno scopo, nel caso di Enea quello di fondare Lavinia.
Nei suoi versi l’Eneide narra anche le storie della straordinaria amicizia tra Eurialo e Niso, e dell’eccezionale valore di un’ eroina, Camilla.

L’autore riesce così a unire classicità e modernità, traendo spunti evidenti da Omero, ma al contempo inserendo elementi di grande umanità. Proprio perciò l’Eneide ci ha molto colpito, per la caratterizzazione emotiva e l’attualità dei suoi personaggi.

Magnani Irene, Manganaro Giorgia, Minini Matteo, Pastorelli Elisabetta
Classe 2^A Liceo Classico

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