giovedì 16 gennaio 2014

Mario Rigoni Stern, Il sergente nella neve

Freddo. Gelo. Morte. È questo lo scenario che si presenta davanti agli occhi del sergente maggiore mitraglieri alpini Rigoni, che si vede costretto ad un’improbabile fuga dal caposaldo italiano sul Don in un tragico gennaio 1943. Abbandonando il luogo dove aveva visto cadere molti dei suoi compagni, il sergente con il suo plotone inizia una lentissima marcia che lo porterà fino in Bielorussia. Tra il gelo, la fame e le incalzanti armate russe gli alpini sono costretti a camminare in continuazione, sull’orlo del tracollo. Tra uomini che si lasciano morire e altri che impazziscono, il sergente, animato da grande generosità, non si fa prendere dallo sconforto e incoraggia se stesso e i suoi compagni a continuare l’avanzata. Impressionante lo stile di scrittura dell’autore, che con frequenti parole nel suo tipico dialetto veneto, riesce a portare il racconto molto vicino al lettore. Un libro sicuramente consigliato a chiunque sia appassionato di storia o voglia documentarsi sulle effettive condizioni degli alpini in fuga, soli e senza aiuti.

Matteo Zendra, 4^C Liceo Scientifico

2 commenti:

  1. Un libro intenso, una vicenda densa di sentimenti... E la lettura non lascia certo indifferenti. Paolini ne ha fatto pure una trasposizione teatrale che ha trasmesso tutte le emozioni di questo scritto. Che dire? Assolutamente da leggere!

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  2. Bellissimo, non retorico, onesto, scritto con grande finezza. Un "piccolo" capolavoro letterario e una testimonianza di che cosa sia la guerra. Assolutamente consigliato.

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