domenica 8 dicembre 2013

Kate Atkinson, Dietro le quinte al museo (1997)

L’autrice descrive la società inglese dal primo Novecento agli anni Novanta, sul cui sfondo si muove la protagonista e voce narrante, Ruby Lennox. Ruby ricorda la storia della sua famiglia alternando i piani temporali, adottando, all’inizio, il punto di vista straniante e divertente di una bambina piccola (“Eccomi, esisto!”) e recuperando man mano il senso complessivo degli eventi. Conoscere la verità, per quanto dolorosa sia, renderà finalmente libera Ruby e le permetterà di essere se stessa.
È difficile classificare questo libro: un giallo, un romanzo di formazione, un affresco generazionale? Per me è stata una lettura sorprendente: appena ho finito di leggerlo, qualche anno fa, ho ricominciato da capo per ritrovare tutti gli indizi il cui senso mi era sfuggito, e, lo ammetto, per godermi di nuovo le scene più divertenti e i momenti più drammatici. 
L’intreccio di pubblico e privato, presente e passato, commedia e tragedia, realtà e menzogne può disorientare chi legge, ma il risultato è affascinante e suggerisce quanto la realtà possa essere complessa e mutevole. 

Giovanna Mazzucchelli

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