Mörike
non è molto noto in Italia, ma è uno dei maggiori poeti lirici di lingua
tedesca. Vi pare poco? Deve vedersela, tanto per fare qualche nome, con giganti
come Goethe, Schiller, Hölderlin, Novalis, Heine e se la cava ottimamente.
Anche le sue opere in prosa sono bellissime e tra queste spicca il delizioso
romanzo breve o racconto lungo che ha Mozart per protagonista.
Nell’autunno
del 1787, Mozart, insieme alla moglie Costanza, si mise in viaggio verso Praga
per la prima del Don Giovanni. Mörike
segue questo genio folletto della musica nel suo viaggio, attraverso piccoli
incidenti (Mozart viene sorpreso a “rubare” un’arancia), dialoghi scoppiettanti,
atmosfere familiari. Il racconto, delicatissimo, si rifà allo stile
settecentesco e, come la personalità di Mozart, e il suo Don Giovanni – che è insieme opera buffa e dramma tragico – è
pervaso da gaiezza spensierata, sulla quale aleggia però il presentimento della
tragedia. Un presentimento che non è mai greve, cupo; è come il retrogusto
amaro, quasi impercettibile, di un dolce raffinato, come la leggera
inquietudine che accompagna talvolta certe situazioni piacevoli. È il
presentimento di un mondo che sta per finire.
Il
racconto di Mörike è splendente di grazia e la figura di Mozart ne esce viva,
vera, autentica, umanissima.
Francesca
e Renato
Nessun commento:
Posta un commento