sabato 14 dicembre 2013

Giovanni Fasanella e Rosario Priore “Intrigo internazionale” Ed. Chiarelettere

Un thriller.
Inizia in sottotono, come testimonianza di un magistrato, Rosario Priore, giudice istruttore al Tribunale di Roma, per poi tessere pian piano la rete delle relazioni che tengono vicine la strage di Ustica, quella di piazza Fontana e il caso Moro passando per Gheddafi, Feltrinelli, la Stasi o il centro francese di lingue Hyperion.
Man mano che le connessioni appaiono chiare, il ritmo aumenta e ti trascina all’interno degli anni ’70 e ’80, visti dalla prospettiva dei rapporti internazionali. Allora la curiosità lascia il posto alla sensazione forte di essere all’interno di un ampio gioco di equilibri, che va al di là delle singole nazioni, in uno spazio d’azione che riduce a un niente l’Europa, il bacino del Mediterraneo e l’Africa subsahariana.
In conclusione si comprende che espressioni quali “servizi deviati”, “stragi di stato”, “strategia della tensione”, rimbalzate nelle ricostruzioni giornalistiche, fanno parte del depistaggio mediatico che ha contribuito a mantenere il silenzio su numerosi interrogativi rimasti aperti in vicende che hanno segnato la nostra Repubblica.
Più che un film d’azione.


Ornella

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