sabato 21 dicembre 2013

Enrico Colombo, Pensare con Albert Schweitzer, Mimesis 2012


Albert Schweitzer (1875-1965), chi era costui? Penso di non sbagliarmi se dico che le nuove generazioni non saprebbero rispondere a questa domanda. Ebbene, Albert Schweitzer fu una delle personalità più eminenti del XX secolo. Egli fu teologo, filosofo, musicologo, musicista, medico, filantropo. Nel 1953 gli venne assegnato il premio Nobel per la pace. Da ragazzo si era ripromesso di lavorare per sé fino ai trent’anni e poi di lavorare per gli altri. Così fece. Compiuti i trent’anni voltò le spalle ad una promettente carriera internazionale da organista, alla cattedra di teologia, si laureò in medicina, specializzandosi in malattie tropicali e partì per Lambaréné, in Gabon, ove fondò un ospedale. L’attività di medico e i viaggi in Europa per tenere concerti e conferenze, con lo scopo di raccogliere fondi per il suo ospedale, non gli impedirono di continuare ad occuparsi di filosofia e di teologia. Il piccolo libro di Colombo si concentra su due aspetti principali del pensiero di Schweitzer: la denuncia della crisi morale della civiltà europea e la fondazione di una morale universale, sintetizzabile nell’espressione “rispetto per la vita”. Rispetto per ogni forma di vita animale e vegetale. Ha fondamento razionale, a parere di Schweitzer, soltanto quell’etica che estende senza limiti la responsabilità umana nei confronti di tutto ciò che vive. Dobbiamo farci carico di questa responsabilità, con coerenza, sempre e comunque.

Renato



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