Ecco un altro bell’esempio di
“convivenza civile” tra le “due culture”. Galileo Galilei, si sa, fu scienziato
sommo e giustamente è considerato oggi il padre della scienza e
dell’epistemologia moderne. Egli fu però anche uomo di vaste e raffinate
conoscenze artistiche e letterarie. Fu un eccellente musicista (iniziato a
quest’arte fin da piccolo dal padre Vincenzo); prese parte con passione alla querelle che contrapponeva i sostenitori
del Tasso ai sostenitori dell’Ariosto, prendendo posizione a favore di quest’ultimo
e scrisse alcune acute pagine sull’Inferno di Dante. Infine, come tacere
che i suoi Dialoghi sopra i due massimi
sistemi del mondo, oltre ad essere una grandissima opera di scienza, sono
anche uno degli esiti più alti della prosa italiana del Seicento? Ma Galileo Galilei,
scrisse anche Sonetti e Canzoni, raccolti in questo piccolo libro, molto
elegante ed accurato, insieme al Capitolo Contro
il portar le toghe, a un frammento di commedia e a uno scherzo in dialetto
veneziano. I Sonetti, com’è inevitabile, risentono della lezione del Petrarca.
Tuttavia Galilei, pur ricorrendo a stilemi pertrarcheschi, spesso li rovescia
con grande originalità e spregiudicatezza, come nel caso del Sonetto I, dove il
topos del calar della sera e del sole
che si tuffa nel mare, ha ben altro esito che non l’affollarsi di pensieri
amorosi.
Se la smettessimo, una buona volta, di alzare
stupidi steccati tra le diverse “culture”, che non fanno bene a nessuno?
Renato
Per leggere tutto ciò che hai proposto, non mi basterebbe una vita... ma alcune proposte mi paiono più alla mia portata di altre.
RispondiEliminaConcordo con il fatto che gli steccati tra le diverse "culture" non hanno senso: si dovrebbe parlare solo di CULTURA! Dovremmo smettere di vantarci di ciò che non sappiamo, ma cercare di aumentare il nostro sapere e di allargare un po' i nostri orizzonti.