lunedì 13 ottobre 2014

Mario Livio, La sezione aurea

Dalla scoperta degli irrazionali da parte dei pitagorici, nel VI sec. a.C., passando attraverso la costruzione del pentagono negli Elementi di Euclide, fino ad arrivare a Fibonacci con la successione che da lui prende il nome, l’autore ci accompagna in questo viaggio nella storia della matematica, per capire fino in fondo il ruolo del rapporto aureo. Ma non si limita all’indagine matematica: da quando, nel Rinascimento, il matematico Luca Pacioli pubblica un libro con le tavole disegnate da Leonardo da Vinci – ispirato al lavoro di Piero della Francesca, che ha cercato di indagare matematicamente la prospettiva – il rapporto aureo ha fatto la sua comparsa nel mondo dell’arte. Dobbiamo arrivare al XIX secolo per trovare il rapporto aureo nei lavori di Paul Sérusier e Le Corbusier, mentre anche la psicologia, con Gustav Theodor Fechner, ha cominciato a studiare il rettangolo aureo e la sua influenza sull’estetica. Verso la fine del secolo scorso, la sezione aurea è entrata a pieno titolo anche nelle tassellazioni tridimensionali, in particolare nei quasi-cristalli, scoperti da Dany Schectman in una lega di alluminio, ma studiati nell’ambito della matematica ricreativa nel 1974 da Roger Penrose, fisico di Oxford.
Un’indagine del pensiero, estesa alla natura, all’arte, alla musica e alla poesia: un percorso storico e non solo, consigliato a tutti, soprattutto a coloro che vogliono incontrare la matematica in un modo inusuale.

Daniela

Igor e Grichka Bogdanov, I cacciatori di numeri

Al centro della narrazione ci sono tre cacciatori di numeri: Hilbert, Minkowski e Sommerfeld, protagonisti della scena matematica dei primi anni del Novecento. Usiamo abitualmente i numeri, senza renderci conto di quale ricchezza nascondano: i tre studiosi, legati da un “sodalizio di pensiero e di amicizia”, sono convinti che l’universo sia fatto di numeri, nella sua essenza. In questa direzione si muove Hilbert, con il suo discorso del 1900, quando presenta ventitré problemi di portata universale, per stabilire in che direzione si sta muovendo la matematica. Minkowski, invece, si concentra sullo spazio-tempo e sull’universo a quattro dimensioni e Sommerfeld, ampliando la scoperta dell’amico, trova nel 1916 una delle costanti più importanti per la fisica, la “costante di struttura fine”. Questa ed altre importanti costanti esistono dal momento del Big Bang, come è stato dimostrato dagli ultimi esperimenti svolti al Cern di Ginevra. All’avanguardia rispetto ai contemporanei, i tre cacciatori avevano già capito che ciò che costituisce l’universo è l’informazione, ovvero la realtà numerica che ne codifica le proprietà.

Daniela

Luisa Girelli, Noi e i numeri

Un libro piacevole e abbordabile, che chiarisce molte questioni di cui parliamo o sentiamo parlare quotidianamente senza averne un’idea limpida. “Noi e i numeri” di Luisa Girelli è uno di quei libri che sa condensare in poche pagine, poco più di un centinaio, moltissime informazioni, presentandole come curiosità. Si parte con un percorso storico sui numeri: dalla loro nascita (insieme all’uomo), ai primi sistemi numerici e alla comparsa dello zero nella numerazione, per arrivare fino ai differenti linguaggi dei numeri nella diverse culture. La seconda sezione è dedicata al regno animale: fornendo numerosi esempi di esperimenti effettuati, l’autrice spiega come gli animali siano dotati di rudimentali competenze numeriche e come operino il confronto comparativo fra quantità in base a delle rappresentazioni interne. Allo stesso modo anche i neonati hanno conoscenze numeriche pregresse che possono sviluppare nelle scoperte numeriche fatte in età prescolare e imparando a contare. Nella quarta sezione si spiega la ragione delle differenze individuali nell’apprendimento della matematica: la diversità tra uomo e donna, tra super-dotati ed incompetenti, ma anche cosa c’è alla base dei “calcolatori-prodigio” e quali sono i principali disturbi di apprendimento in matematica.
Nell’insegnamento scolastico è necessario anche fare attenzione al limite della matematica formale: la distanza dalla realtà. Imparando anche dagli errori degli alunni, gli insegnanti potrebbero proporre un metodo che aumenti la reale comprensione dei calcoli effettuati. Infine, la sezione dedicata alla rappresentazione dei numeri nel cervello, nei diversi codici possibili, e ai disturbi acquisiti di calcolo.
Dopo aver letto “Noi e i numeri”, sentendo dire “sono un genio della matematica” o “la matematica non fa per me” saremo più consapevoli delle ragioni scientifiche alla base di frasi che prima rappresentavano solo dei luoghi comuni.


Francesco Ferrari 4^ Liceo Classico

domenica 5 ottobre 2014

A. Conan Doyle, Sherlock Holmes. Uno studio in rosso, Mondadori 2004

Questa è la prima storia che vede protagonista il geniale detective Sherlock Holmes e il suo amico il dottor Watson, ex medico militare appena tornato dall’Afghanistan, con cui divide l’appartamento 221B di Baker Street.
Sherlock Holmes viene contattato per aiutare gli investigatori Lestrade e Gregson a risolvere il mistero dell’omicidio di un uomo trovato morto nel suo studio. La stanza è piena di tracce di sangue, ma sul cadavere non ci sono segni di violenza, e c’è la parola “Rache” scritta in rosso sul muro.
Sherlock grazie a brillanti deduzioni, minuziosa raccolta di prove e ulteriori investigazioni riesce a scoprire il colpevole,... volete sapere chi è l’assassino, la soluzione è elementare : leggete il libro!
Consigliato sia agli appassionati del genere giallo e del personaggio che vogliono leggere la sua prima avvincente avventura, sia di chi vuole avvicinarsi al genere poliziesco leggendo le storie del detective per eccellenza.

Andrei Blindu

P.Oddifreddi, C'era una volta il paradosso, Einaudi 2001

<< Questo libro contiene almeno un errore. Ci si potrebbe aspettare che per verificare la cosa sia necessario leggere l’intero volume. E invece lo sappiamo già fin d’ora. Infatti, se ci sono errori, ci sono. E se non ce ne sono, c’è quello che dice: “Questo libro contiene almeno un errore”. Dunque sappiamo che in questo libro un errore c’è, anche se non sappiamo ancora qual è.
A scanso di equivoci, l’errore non sta nel leggerlo. >>
Così inizia il saggio scientifico scritto dal matematico Piergiorgio Odifreddi, che ci racconta brillanti e interessanti storie su impensabili paradossi di carattere più o meno quotidiano come l’illusione dei sensi, le ambiguità e le contraddizioni della matematica, dell’arte, della politica, della religione e della filosofia, mettendo in dubbio le nozioni più comuni e dimostrando che i paradossi non sono solo eccezioni alle regole, ma verità che devono essere accettate per modificare queste regole e il nostro modo di pensare.
Consiglio questo libro a tutti gli appassionati di matematica e di filosofia che vogliono cimentarsi in avvincenti rompicapo che hanno messo a dura prova molti scienziati, filosofi e matematici di ieri e di oggi.


Andrei Blindu, II A Sc.

domenica 28 settembre 2014

Riecco WeBook dopo l' estate!
Settimana scorsa, approfittando di una splendida mattinata settembrina, con la mia quinta siamo usciti all'aperto per leggere il primo libro delle" Epistolae ad Lucilium" di Seneca, che per altro, oltre ad essere indubbiamente uno dei capolavori della letteratura latina,  è una delle proposte didattiche, che nella mia esperienza di insegnante, ha riscosso più successo tra i ragazzi. E così è andata anche nel frangente in questione. La classe ha apprezzato non solo le tematiche esistenziali di queste lettere, ma anche l'abilità di Seneca di argomentare di contenuti filosofici in maniera concreta, con consigli spendibili anche nella quotidianità, insomma con un'ottica non solo "ad speculandum".
L'apprezzamento dei ragazzi rispetto alla lettura e al dibattito in merito, mi ha convinto ad utilizzare lo spazio di WeBook  per dare la possibilità a chi lo volesse di leggere o rileggere per lo meno la lettera di apertura alle Epistolae, lettera il cui contenuto verte sulla delicata ed assai discussa questione del "tempus edax", del tempo che passa inesorabilmente, divorandoci l'esistenza.
Dionisia.



Fai così, mio Lucilio: rivendicati a te stesso, e il tempo che finora o ti veniva sottratto o andava perduto raccoglilo e mettilo in disparte. Convinciti che le cose stanno così come scrivo: alcuni momenti ci vengono portati via, alcuni scorrono via. Tuttavia il danno più sconveniente è quello che si verifica per negligenza. E se vorrai badarci, una grande parte della vita scorre mentre ci comportiamo male, la massima parte mentre non facciamo nulla, tutta la vita mentre facciamo altro. Chi  assegna un prezzo al tempo, che valuta la giornata appena trascorsa, che si renda conto di morire ogni giorno? In questo infatti ci sbagliamo, per il fatto che la morte la consideriamo come evento futuro: gran parte di essa è già passata; tutta l'esistenza che sta alle nostre spalle la tiene la morte. Fai dunque, mio Lucilio, quello che scrivi di fare, afferra tutti i momenti; così accadrà che tu dipenda meno dal domani, se porrai mano all'oggi. Mentre si rinvia la vita scorre via. Tutte le cose, Lucilio, sono degli altri, soltanto il tempo è nostro; la natura ci ha collocati nel possesso di quest'unica cosa fuggevole e labile. E così grande è la stoltezza dei mortali che le cose che sono meno importanti e di minor valore, certamente recuperabili, accettano che siano loro messe in conto quando le hanno ottenute, (e invece) nessuno che abbia ricevuto del tempo ritiene di essere debitore di alcunché, mentre in realtà esso è l'unica cosa che neppure una persona grata può restituire. Mi chiederai forse che cosa faccia io che ti impartisco questi suggerimenti. Ti confesserò francamente: quello che accade presso una persona dispendiosa ma attenta: mi torna il conto della spesa. Non posso dire di non perdere nulla, ma so che cosa perdo e perché e come; potrei fornire i motivi della mia povertà. Ma capita a me ciò che (capita) alla maggior parte di coloro che sono stati ridotti all'indigenza non per propria colpa: tutti perdonano, nessuno aiuta. Quale è dunque la conclusione? Non ritengo povero colui per il quale quel poco che resta è abbastanza; tuttavia preferisco che risparmi i tuoi beni e inizi a tempo utile. Infatti, come sembrò ai nostri antenati,"è tardiva la parsimonia alla fine"; infatti al fondo rimane non solo il meno, ma il peggio. Stammi bene.

giovedì 17 luglio 2014

Comunicazione

Vacanze... tempo di riposo... e di letture!
Passate un'estate di riposo e lettura... WeBook torna a settembre con altre recensioni!

(Se volete, è possibile commentare i vecchi post, ma fino a settembre non ne compariranno di nuovi!)

A presto
Daniela, Dionisia e Francesca

mercoledì 16 luglio 2014

Nati due volte  di Giuseppe Pontiggia
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Mio figlio aveva come lettura estiva questo libro, per cui una sera me lo sono "letteralmente" ritrovato tra le mani;  aprendolo  sulla prima pagina, ho rivisto la dedica, che l'autore fa a tutti i disabili, affinché lottino per essere se stessi e non per sforzarsi di essere normali; tale dedica mi ha invogliato ad iniziarne la rilettura.

Si tratta della storia di un uomo che si ritrova padre di un bambino spastico, il suo secondogenito, senza che alcuna diagnosi prenatale lo avesse previsto. Inizia così per lui una difficile quotidianità, in cui incontra e talvolta si scontra con le diverse reazioni della gente alla disabilità del figlio. Anche gli equilibri in casa vengono sconvolti dall'ingombrante presenza di questo bambino particolare..Tra le pagine di questo libro si assiste ad un percorso di crescita, di maturazione da parte di questo padre, che, in prima persona, in chiusura libro, ci svela qual è il primo fine per cui lotta il genitore di un disabile, anche inconsapevolmente... un fine non propriamente altruistico, anche se umanamente comprensibile.
Ma allora qual è la maniera per regalare una seconda nascita a questi bambini, una meno ingiusta della prima?
Cambiare prospettiva.....
Dionisia.
   

domenica 13 luglio 2014

Daniele Bondi, Il caso Cartesio

Il romanzo parla della morte di Cartesio, tutt’ora oggetto di numerose congetture e ipotesi: la polmonite non convince il dottor Eike Pies, medico e storico tedesco, che ha scoperto una lettera scritta da Van Wullen, secondo medico della regina Cristina di Svezia. Nel romanzo, Bondi parte dagli avvenimenti storici per presentarci la sua verità: ha incontrato personalmente il dottor Pies e ha deciso di scriverne a sua volta.
L’intreccio si sviluppa seguendo tre linee principali, che vengono presentate alternate: la morte di Cartesio, la conversione della regina Cristina e, ai giorni nostri, il test dell’assorbimento atomico sul teschio. Nella parte riguardante la morte di Cartesio, l’autore ci presenta le varie ipotesi di complotto che sono state indagate nel corso degli anni. La parte riguardante la conversione della regina Cristina ha, tra gli attori principali, Raimondo Montecuccoli, generale dell’impero asburgico, che, quattro anni dopo la morte del filosofo, riceve l’ordine di Ferdinando III d’Asburgo di recarsi a Stoccolma per un’importante missione diplomatica. Il generale ha il compito di accompagnare Cristina a Roma, ma, nel corso della vicenda romanzata, Montecuccoli decide di indagare per capire le reali cause della morte del filosofo.
L’ultima parte della storia è ambientata nel presente, precisamente nel 2009 e tra i protagonisti, oltre al dottor Eike Pies, ci sono Elisabetta Palatini, dottoranda in filosofia presso l’Università di Parma, e Thomas Doyle, professore di filosofia presso la Oxford University. Partendo proprio da uno scritto lasciato da Montecuccoli, i due studiosi vogliono stabilire la verità riguardo la morte di Cartesio e decidono di trafugare il suo teschio per poterlo sottoporre al test dell’assorbimento atomico.

Daniela

martedì 8 luglio 2014

Cédric Villani, Il teorema vivente

“La mia più grande avventura matematica” è il sottotitolo di questo libro ed effettivamente quella descritta è un’avventura, un percorso intenso che ha portato Cédric Villani a dimostrare il teorema che gli è valso la Medaglia Fields. Le idee gli vengono nelle situazioni e nei posti più inattesi e gli incontri, le collaborazioni, le discussioni, il confronto con gli altri matematici non fanno che dargli nuovo materiale sul quale ragionare, mentre le critiche gli fanno ampliare i propri orizzonti. La mente di Cédric Villani lavora ovunque, mentre il sonno mette ordine tra le illuminazioni della giornata. Eppure a volte punta un po’ troppo in alto, come capita agli alunni: si aspetta di raggiungere i suoi risultati in tempi brevi e promette di essere presente a un seminario per mostrare a tutti i propri traguardi, ma i tempi sono più lunghi del previsto e, durante la presentazione, parla solo per linee generiche, perché non sarebbe in grado di sostenere un approfondimento maggiore. Gli ingredienti di questo percorso sono i più vari: l’entusiasmo che permette di sconfiggere la paura di non farcela, la passione che aiuta a realizzare le proprie ambizioni… in altre parole, il percorso è in tutto e per tutto simile al percorso di apprendimento dei nostri alunni.

Daniela