lunedì 13 ottobre 2014

Igor e Grichka Bogdanov, I cacciatori di numeri

Al centro della narrazione ci sono tre cacciatori di numeri: Hilbert, Minkowski e Sommerfeld, protagonisti della scena matematica dei primi anni del Novecento. Usiamo abitualmente i numeri, senza renderci conto di quale ricchezza nascondano: i tre studiosi, legati da un “sodalizio di pensiero e di amicizia”, sono convinti che l’universo sia fatto di numeri, nella sua essenza. In questa direzione si muove Hilbert, con il suo discorso del 1900, quando presenta ventitré problemi di portata universale, per stabilire in che direzione si sta muovendo la matematica. Minkowski, invece, si concentra sullo spazio-tempo e sull’universo a quattro dimensioni e Sommerfeld, ampliando la scoperta dell’amico, trova nel 1916 una delle costanti più importanti per la fisica, la “costante di struttura fine”. Questa ed altre importanti costanti esistono dal momento del Big Bang, come è stato dimostrato dagli ultimi esperimenti svolti al Cern di Ginevra. All’avanguardia rispetto ai contemporanei, i tre cacciatori avevano già capito che ciò che costituisce l’universo è l’informazione, ovvero la realtà numerica che ne codifica le proprietà.

Daniela

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