domenica 5 ottobre 2014

P.Oddifreddi, C'era una volta il paradosso, Einaudi 2001

<< Questo libro contiene almeno un errore. Ci si potrebbe aspettare che per verificare la cosa sia necessario leggere l’intero volume. E invece lo sappiamo già fin d’ora. Infatti, se ci sono errori, ci sono. E se non ce ne sono, c’è quello che dice: “Questo libro contiene almeno un errore”. Dunque sappiamo che in questo libro un errore c’è, anche se non sappiamo ancora qual è.
A scanso di equivoci, l’errore non sta nel leggerlo. >>
Così inizia il saggio scientifico scritto dal matematico Piergiorgio Odifreddi, che ci racconta brillanti e interessanti storie su impensabili paradossi di carattere più o meno quotidiano come l’illusione dei sensi, le ambiguità e le contraddizioni della matematica, dell’arte, della politica, della religione e della filosofia, mettendo in dubbio le nozioni più comuni e dimostrando che i paradossi non sono solo eccezioni alle regole, ma verità che devono essere accettate per modificare queste regole e il nostro modo di pensare.
Consiglio questo libro a tutti gli appassionati di matematica e di filosofia che vogliono cimentarsi in avvincenti rompicapo che hanno messo a dura prova molti scienziati, filosofi e matematici di ieri e di oggi.


Andrei Blindu, II A Sc.

1 commento:

  1. Risultano particolarmente interessanti gli ultimi due capitoli, che presentano un’interpretazione completamente nuova dei paradossi: in matematica possono diventare delle dimostrazioni, che aprono la strada a nuovi ambiti. Interessanti sono anche i due capitoli densi di filosofia, come la Storia del paradosso del mentitore e l’evoluzione del paradosso della tartaruga di Zenone.
    Il libro merita di essere letto per i numerosi ambiti che esplora e la sottile ironia, sempre presente nelle opere di Odifreddi, alleggerisce un argomento non sempre facile.

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