giovedì 20 marzo 2014

H. Hanff, 84 Charing Cross Road, Archinto 2007

Difficile definire questo piccolo libro: un epistolario tra una giovane autrice americana e un commesso di libreria inglese, che diventa una sorta di romanzo epistolare.
Non frutto della fantasia di un autore ma del reale scambio di lettere tra Helene Hanff, squattrinata e anticonformista autrice di opere teatrali e sceneggiatrice televisiva degli anni cinquanta, e Frank Doel, commesso della libreria antiquaria sita in Charing Cross Road 84 a Londra,  da cui il titolo del libro. Dalle lettere trasuda l’amore per i libri, non solo per i loro contenuti ma anche in quanto oggetti: la copertina, la carta, l’odore e la consapevolezza che grazie al libro di seconda mano è possibile entrare in contatto con chi ha già avuto il volume tra le mani. Ciò che spinge la giovane americana a diventare abituale acquirente a distanza della libreria antiquaria londinese, non è infatti soltanto la scarsa disponibilità di denaro ma anche  il desiderio di “dialogare” con i precedenti proprietari “Quando è arrivato Hazlitt, il volume si è aperto proprio alla pagina che diceva "odio leggere libri nuovi", al che ho esclamato "amico!" allo sconosciuto proprietario che mi aveva preceduto. ...continua ad aprirsi nei punti più deliziosi, il fantasma del precedente proprietario mi fa notare cose che non avevo mai letto prima".
I vent’anni di corrispondenza, dal 1949 al 1969, raccolti in questo libro ci mostrano anche uno spaccato della realtà dell’epoca: il razionamento del dopoguerra in vigore in Inghilterra, il benessere americano e anche le diversità “culturali” tra i due mondi esemplificate nel confronto tra la produzione libraria: ancora artigianale nella vecchia Europea e ad alta tiratura ma di bassa qualità nel “nuovo mondo”.
Libretto veramente piacevole e delicato.

Come spesso accade ne è stata realizzata una trasposizione cinematografica (ma voi, vi prego, leggete il libro! Magari in inglese)

Francesca

1 commento:

  1. Un insospettabile bellissimo libro.
    Devo dire la verità: se non fosse stato recensito su WeBook, non l'avrei mai letto, ma Francesca ha avuto la capacità di stuzzicare la mia curiosità. E sono contenta di averlo letto: un libro delicato, che trasmette il piacere per la lettura e anche per la cara vecchia corrispondenza, quella che, per quelli della mia generazione, era l'unico modo per comunicare a distanza... a volte ne sento la mancanza!

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