Siamo
negli anni cinquanta e da un incontro casuale tra Michael Berg, ragazzo
quindicenne, e Hanna, donna adulta dallo strano carattere, nasce un’intensa
relazione amorosa nella quale riveste un ruolo fondamentale la lettura ad alta
voce, che la donna impone al ragazzo.
Poi
Hanna scompare senza lasciare alcun recapito per riapparire anni dopo come
imputata in un’aula di tribunale, durante uno dei processi ai colpevoli delle
stragi naziste, ai quali il ragazzo assiste in veste di studente universitario
prossimo alla laurea in legge. Proprio in quest’occasione Michael capirà i motivi del comportamento di
Hanna e del suo abbandono.
L’iniziazione
sessuale di un adolescente attraverso una relazione con una donna adulta, una
riflessione su un passato ancora recente (il nazismo con i suoi campi di
sterminio) e sulle responsabilità di un’intera generazione, la vergogna? Tante le chiavi di lettura di questo romanzo
che, soprattutto nella prima metà, mi pare non solo denso di significati, ma
anche letterariamente riuscito. I diversi registri linguistici (a volte
poetico, a volte decisamente giuridico) si armonizzano nella vicenda e ci
permettono in fondo di privilegiare la nostra interpretazione. La mia? Un’interessante
analisi del tema della responsabilità e della colpa.
Ultima
annotazione: decisamente riduttiva e fuorviante la trasposizione
cinematografica.
Francesca
L'ho letto e mi è piaciuto, anche se non sempre si è trattato di una lettura facile. Un libro che per certi aspetti sconvolge... una storia che stupisce. Il percorso del protagonista è sorprendente, per certi aspetti. Le riflessioni che matura Michael nel corso della storia sono profonde e coinvolgenti, a volte complesse, a volte semplici, ma comunque mai banali.
RispondiEliminaGrazie per averlo proposto...