mercoledì 16 dicembre 2015

Cristina Petit, Qualcosa che somiglia al vero amore

Era seduta alla scrivania di suo padre a casa di sua nonna, in Italia e il libricino era sbucato da uno scaffale. La curiosità l’aveva spinta come sempre a conoscere quel che non conosceva. Aveva letto il libro in un paio d’ore e riletto più volte la fine, anche a voce alta, per capirla meglio.
Velocemente aveva provato a fare l’esegesi di quei capoversi e li aveva chiariti a se stessa ad alta voce, muovendo ampiamente le mani, immaginandosi professoressa:
«… quindi Darwin, grande uomo di scienza e ragione, dice che è ben più grandioso pensare che tutta la bellezza dell’universo sia scaturita da un Uno che poi si è evoluto in modo straordinario, piuttosto che pensare che il Creatore abbia fatto gesti singoli per ciascuno. Infatti lo è! Accidenti! In quel primo gesto creativo già c’ero, c’era la possibilità di me!»
«Parli da sola?» entrò il padre nella stanza divertito.
«No, cerco di capire se ho capito bene…»
«Cosa?»
«Ho trovato questo tuo libro di Darwin!»
«E?»
«E mi è piaciuto molto, papà, perché non me l’hai mai fatto leggere?»
«Perché è meglio che i libri ti chiamino quando sei pronta!»
«Per questo a volte mi è capitato di leggere un libro che mi avevano fortemente consigliato e invece a me non ha detto nulla?»
«Non era il tuo momento! Io penso che i libri si accordino al nostro stato d’animo, se sono quello di cui abbiamo bisogno in quel momento, vibriamo con loro. Darwin non è un lettura né facile, né molto divertente, però può essere entusiasmante per certi aspetti.»

Una protagonista che pratica la libroterapia, ovvero legge libri ai bambini in difficoltà, aiutandoli a superare le loro paure. Un libro che parla di libri e di amore, una storia leggera, ma uno stile davvero originale e piacevole, tanto che le pagine girano velocemente alla scoperta della storia di Clémentine.

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