martedì 3 marzo 2015

Ellis Leheman- Shulamith Bitran, Il nostro appuntamento

1943, Paesi Bassi: due ragazzi di diciassette anni sono innamorati e si sentono come se il loro fosse il primo amore mai comparso sulla Terra. La Storia, cioè la persecuzione nazista contro gli ebrei, li costringe a separarsi. Ellis e la sua famiglia si nascondono grazie a persone generose e piene di coraggio (e ad una buona dose di fortuna), mentre Bernie e i suoi genitori sono in continuo pericolo.
Nel lasciarsi, i due ragazzi si promettono reciprocamente di tenere un diario; sperano che la loro separazione durerà pochi giorni, che diventeranno invece lunghi mesi; e soprattutto si danno appuntamento, alla fine della guerra, alla panchina del loro primo bacio. Ma, mentre la famiglia di Ellis sopravvive, di Bernie non c’è più traccia.
Più di sessant’anni dopo, Ellis trova il coraggio di leggere il diario di Bernie, che le era stato consegnato nel ’45, e con l’aiuto di sua figlia Shulamith cerca di sapere che fine ha fatto il suo giovane amore, inghiottito da Auschwitz con migliaia di altre vittime innocenti.
Leggendo questo libro ho pensato a Ellis e Bernie come a due Promessi Sposi del Novecento, a due moderni Romeo e Giulietta il cui amore, pieno di speranza, viene travolto dalla follia della guerra: ma stavolta non si tratta di un romanzo, anzi, moltissime storie simili affiorano dalla memoria di chi è rimasto, mentre degli altri, delle vittime, restano a malapena i nomi. Ellis ha dovuto accettare il fatto di essere sopravvissuta e ha scelto di credere, nonostante tutto, nel futuro, un futuro che si chiamava anche Stato di Israele.

Giovanna

1 commento:

  1. "A ogni nascita cui ho potuto assistere, prima quelle dei miei figli, poi quelle dei nipoti, e dopo ancora dei pronipoti, ho pensato, e talvolta ho perfino detto a voce alta: 'Grazie, grazie Wop e Heil, grazie, grazie'. E anche a tutti gli altri che ci hanno salvati: 'Grazie, infinitamente grazie'. Da Wop e Heiltje ho avuto in dono la vita quando persone cattive volevano sterminare noi ebrei. Loro mi hanno ridato la mia vita a rischio di perdere la propria, e di questo sono tuttora consapevole."
    Forse il segreto è proprio di scegliere di ricordare solo le cose belle di quell'evento così tragico e terribile che è stato il nazismo.
    Un libro da leggere per riflettere...

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