mercoledì 1 giugno 2016

Monica Hesse, La ragazza con la bicicletta rossa

Amsterdam, inverno del 1943: Hanneke percorre con la sua bicicletta rossa le strade della città. Ufficialmente lavora per un’agenzia di pompe funebri, ma si occupa anche di contrabbando. La perdita di Bas, il suo fidanzato, proprio all’inizio della guerra, ha posto fine ai suoi sogni e ha lasciato spazio solo al cinismo e all’egoismo, uniche armi per sopravvivere in una città ormai allo sbando. Un giorno, la signora Janssen, una delle sue clienti, le chiede di aiutarla a trovare una ragazza che si era rifugiata da lei: inizialmente Hanneke oppone resistenza, non vuole lasciarsi immischiare o correre inutilmente rischi, ma la storia di Mirjam (che ha molti punti in comune con la nota Anna Frank) non può lasciarla indifferente. Alla fine accetta di mettersi in gioco, di mettere a rischio la sua vita e quella dei suoi genitori e conosce un nuovo mondo, un mondo sommerso, un tentativo di resistenza all’esercito invasore.
Tante piccole storie si intrecciano con quella di Hanneke. Una riflessione accompagna la conclusione del romanzo: la vita di ognuno di noi è costellata di piccole scelte quotidiane, apparentemente insignificanti. Le stesse scelte che hanno fatto la differenza fra un atto di coraggio e un atto malvagio durante la guerra, perché in tempo di guerra persino le piccole scelte di ogni giorno possono avere gravi conseguenze.

Daniela

domenica 29 maggio 2016

Azar Nafisi, Leggere Lolita a Teheran

Il libro in questione è stato  scritto da una docente universitaria iraniana di letteratura inglese, che agli inizi della sua carriera insegnò a Teheran, città che dovette lasciare a seguito delle restrizioni sempre più inaccettabili da parte del regime islamico dell'Ayatollah Khomeyni nei confronti delle più svariate forme di  libertà di espressione.
Di matrice autobiografica il plot narrativo ha come protagonista per l'appunto un'insegnante universitaria di letteratura americana, che vive nella Repubblica Islamica dell'Iran; costretta a dimettersi dal suo incarico, dopo forti e continue pressioni e critiche ai contenuti delle sue lezioni, la donna decide di continuare il suo lavoro a casa sua, tenendo un seminario settimanale, a cui partecipano il gruppo di studentesse "più affezionate" alle sue lezioni. Il singolare "cenacolo" letterario diventa occasione "per la nuova classe formato ridotto" di  conoscenza reciproca e di scambio di idee anche in merito alla difficoltà di essere donne in Iran.... Interessanti le storie personali narrate da questo singolare gruppo femminile, che forniscono al lettore uno spaccato  di cosa significa vivere senza quelle libertà, che agli occhi di chi  le possiede sono più che scontate. In una delle sue interviste Azar Nafisi rilascia alcuni spunti illuminanti in merito, dichiarando:" Ad un certo punto per me i regimi oppressivi che bruciano libri e uccidono persone non erano più un concetto astratto.....Le arti e le discipline umanistiche minacciano le tirannie perché incoraggiano a pensare liberamente, ad immaginare, a mettere in discussione..L'ayatollah giunse infatti a dire che le università erano fonte di sciagura..."

Dionisia 

giovedì 7 aprile 2016

John Boyne, Il bambino in cima alla montagna

Mi sono affezionata a Pierrot fin dall'inizio: ha perso i genitori da piccolo, ha dovuto abbandonare il suo migliore amico e affrontare la vita in orfanotrofio. Poi, ad un certo punto, la svolta: zia Beatrix ha saputo che lui è rimasto solo e lo vuole a vivere con lei. Fortunatamente il padrone di Beatrix, presso il quale lei lavora come governante, ha accettato di accogliere il bambino in casa propria. E così, dopo aver dovuto subire il bullismo dei più grandi, Pierrot sembra aver trovato un po' di stabilità.
Il capo di zia Beatrix, però, è Adolf Hitler...
Che futuro potrà avere Pierrot, che vede in Hitler una figura paterna? Quale effetto può avere su un bambino la lettura di Mein Kampf per tre volte consecutive nell'arco di diciotto mesi?

Ho fatto il tifo per Pierrot fino alla fine...
Tutti cresciamo anche attraverso gli incontri che facciamo nella nostra vita... possiamo forse dire che avremmo fatto scelte diverse nelle stesse circostanze?

Assolutamente da leggere! Si legge d'un fiato, perché John Boyne, che abbiamo apprezzato con "Il bambino con il pigiama a righe", non delude!

Buona lettura!
Daniela

maggio

Leopardi, Ungaretti, Neruda, D'Annunzio, Trilussa... Erano presenti, al nostro incontro di aprile, anche i più grandi poeti del passato e del presente ed è stata l'occasione per fare il pieno di emozioni, come e più del solito.
Al termine, abbiamo deciso di ritrovarci

venerdì 20 Maggio ore 14.30

e l'argomento del prossimo incontro sarà la figura della donna, con particolare attenzione ai problemi di genere, alle pari opportunità.

A presto!
Il team di WeBook

martedì 23 febbraio 2016

Papa Francesco, Il nome di Dio è misericordia

Il libro in questione non è sicuramente un'opera letteraria e, con tutta probabilità non aveva nemmeno la velleità di esserlo, prediligendo sicuramente la semantica "al bello stile"; d'altro canto anche la forma dell'intervista, con  l' incalzante ritmo  del meccanismo domanda-risposta rispetto agli altri generi di scrittura favorisce la valenza del messaggio rispetto allo stile con cui viene trasmesso.
Quale allora la positività di questa lettura?
L'occasione di riscoprire che il valore della Misericordia nel senso etimologico del termine è un'istanza condivisa dall' humanitas  classica e  dal credo cristiano, ovvero l'invito ad  "aprire il cuore al misero", uno sprono  a sviluppare sensibilità verso l'altro, che fattivamente si può tradurre in un atteggiamento di disponibilità e solidarietà tra uomini. È una dimensione a cui approdò anche il Leopardi de "La ginestra", in cui è indubbiamente rintracciabile il terenziano "Homo sum, humani nihil a me alienum puto". Il pontefice, per tradurre quasi  alla lettera la citazione latina, invita ad interessarsi a tutto ciò che è umano, cercando di imitare l'infinita misericordia di Dio nei nostri confronti. a prestare attenzione con sensibilità ed eventualmente anche con aiuti concreti all'altro, in quanto essere umano, che, per dirlo a mo' del grande poeta di Recanati, condivide con te la dimensione dell'esistenza terrena con le sue gioie e i suoi dolori.

Dionisia.



mercoledì 17 febbraio 2016

aprile

Ciao a tutti!
Venerdì 12 Febbraio si è tenuto, presso i locali della biblioteca, il nostro incontro di WeBook.
Abbiamo deciso di ritrovarci

martedì 5 Aprile ore 14.30

e l'argomento del prossimo incontro sarà la POESIA... in altre parole, ognuno di noi deve portare una poesia, o una raccolta di poesie, che gli è piaciuta, per la quale ha sentito delle emozioni... o che in ogni caso vuole condividere con il resto del gruppo!

C'è però anche un altro compito, riguardante la Reading Challenge: ognuno di noi deve provare a compilare il proprio elenco di letture, attingendo al passato, che rispecchi i criteri elencati... ce la faremo?

A presto!
Il team di WeBook

martedì 9 febbraio 2016

Sfida


Chi è pronto a raccogliere la sfida per il 2016???
Potrebbe offrire qualche spunto di lettura, che ne dite?

Il team di WeBook

sabato 30 gennaio 2016

Febbraio

Ieri sera, nell'ambito delle iniziative per l'orientamento del nostro Istituto, si è svolto uno speciale incontro di WeBook, con la partecipazione del professor Pettoello. Siamo partiti dal rapporto tra letteratura e matematica, ma il discorso è proseguito sul tema del bello. Al termine, durante il rinfresco, c'è stata l'occasione per il confronto, fuori dagli schemi, tra insegnanti e studenti ed è sempre la parte più ricca, durante la quale le chiacchiere fluiscono liberamente e si discute di conoscenza e cultura.
Considerato che avevamo programmato il prossimo incontro per lunedì e ci sarebbe poco tempo per preparare un nuovo incontro, abbiamo deciso di posticiparlo a

venerdì 12 Febbraio

alle 14.30 presso i locali della biblioteca

A presto e grazie!
Il team di WeBook

giovedì 28 gennaio 2016

febbraio

Il secondo incontro di WeBook si è svolto, come preannunciato, venerdì 11 dicembre nei locali della biblioteca. Tra i partecipanti, i soliti fedelissimi, qualche vecchio volto ritrovato (perché anche se si frequenta l'università, la passione per i libri rimane) e un'intera classe, la 1^B liceo scientifico delle scienze applicate. 

Dopo le nostre chiacchiere letterarie, e non solo, abbiamo deciso di ritrovarci 

lunedì 1 febbraio
alle 14.30

L'incontro avrà ancora argomento libero, per non vincolare nessuno nelle proprie scelte di lettura... 

Vi aspettiamo numerosi! (Ricordate di portare qualcosa da mangiare per arricchire la nostra merenda...)

Il team di WeBook

sabato 2 gennaio 2016

Richard P. Feynman, "Sta scherzando, Mr. Feynman!"

Il sottotitolo, "Vita e avventure di uno scienziato curioso", dice tutto quello che ci serve sapere del contenuto del libro: in forma di piccoli racconti - si tratta della trascrizione delle conversazioni avvenute con Ralph Leighton, un musicista - Feynman ci racconta alcuni episodi salienti della sua vita.
I racconti sono raggruppati in cinque parti, in ordine cronologico, partendo dagli anni dell'infanzia e degli studi al MIT, gli anni del dottorato a Princeton, gli anni della sua partecipazione al Progetto Manhattan, gli anni successivi al Caltech, fino ad arrivare alle riflessioni intitolate "Il mondo di un fisico".

Il libro è alla portata di tutti ed è consigliato a tutti: è sicuramente un ottimo antidoto allo stereotipo dello scienziato come studioso isolato in un mondo tutto suo, che spesso ci viene propinato dai mass media. La lettura è piacevole e sembra davvero di sentire Feynman che ci racconta la sua vita.

Daniela

"C'era, naturalmente, Enrico Fermi. Arrivò un giorno da Chicago, per vedere se poteva esser d'aiuto. Avevo fatto una serie di calcoli piuttosto complessi e ottenuto certi risultati, e in genere sono bravissimo a capire quale sarà il risultato e a spiegare perché non può che essere così. Ma questa volta la complessità era tale che non sapevo davvero spiegarmi quei numeri.
Alla riunione con Fermi, gli sottoposi il mio problema, e comincia a descrivere i risultati che avevo ottenuto. Mi interruppe: 'Aspetti, mi lasci pensare, prima di dirmi la soluzione. Il risultato dovrebbe essere questo (era giusto), ed è ottenuto così e cosà. La ragione è ovvia, è perché...'
Fermi stava muovendosi nel mio campo dieci volte meglio di me. Quella fu certo una lezione da non dimenticare."