mercoledì 5 novembre 2014

Edmund de Waal, Un'eredità di avorio e ambra

Edmund de Waal è un artista della ceramica inglese e uno storico dell’arte. Quando riceve in eredità da un prozio una collezione di strani oggetti giapponesi, 264 piccolissime sculture raffiguranti divinità, personaggi di ogni tipo, animali, piante, frutti, ne viene affascinato e decide di ricostruirne la storia. Segue questi “netsuke”da Parigi a Vienna al Giappone ripercorrendo le vicende della sua famiglia, una famiglia di ricchi commercianti ebrei che saranno coinvolti da testimoni, protagonisti o vittime, in tante vicende del Novecento.
Un’eredità di avorio e ambra è un testo di narrativa non-fiction, che ci permette di gettare uno sguardo sulla vita quotidiana e sulle piccole grandi storie di una famiglia un tempo privilegiata, poi travolta dagli eventi. L’autore ha consultato archivi, ha visitato palazzi e città, ha studiato vecchie fotografie, ma soprattutto ha utilizzato i ricordi della nonna e del padre per ricostruire un tempo perduto (per inciso, Proust compare nel libro perché frequentava i salotti parigini insieme allo zio Charles, splendida figura di esteta e intenditore d’arte).

Giovanna

Ryszard Kapuscinski, In viaggio con Erodoto

L’autore è un giornalista nato in Polonia (oggi Bielorussia) nel 1932 e morto nel 2007. E’ stato uno dei più grandi giornalisti del Novecento e qui racconta i suoi primi passi con inviato all’estero, in Cina, in Egitto, in Africa. Mentre scopre una realtà molto più complessa di quanto credesse e impara a raccontarla nel modo più onesto possibile, porta con sé le Storie di Erodoto da leggere nei momenti di solitudine. Kapuscinski impara molto dallo storico greco: a vedere, toccare con mano, raccogliere dati, confrontarli ed esporli.
Ecco due citazioni da Kapuscinski:
«Il viaggio a scopo di reportage esclude qualsiasi curiosità turistica, esige un duro lavoro e una solida preparazione teorica, per esempio la conoscenza del terreno su cui ci si muove. È un modo di viaggiare senza un momento di relax, in continua concentrazione e raccoglimento. Dobbiamo essere consapevoli che il luogo nel quale siamo giunti ci viene concesso una sola volta nella vita, che probabilmente non ci torneremo mai più e che abbiamo solo un'ora per conoscerlo. In un'ora dobbiamo registrare l'atmosfera e la situazione, vedere ricordare, sentire più cose possibili. Il viaggio a scopo di reportage esige un surplus emotivo e molta passione. Anzi la passione è l'unico motivo valido per compierlo. È per questo che così poche persone praticano reportage su scala mondiale. Di tutti i reporter che viaggiavano per il mondo negli Anni Sessanta ci sono rimasto solo io. Gli altri sono diventati stanziali».
«Più si conosce il mondo, più ci rendiamo conto della sua inconoscibilità e sconfinatezza: non tanto in senso spaziale, ma nel senso di una ricchezza culturale troppo vasta per poter essere conosciuta»
Se vi piacciono i paesi lontani, vi incuriosice il lavoro di un inviato speciale, volete riscoprire Erodoto al di fuori dalla scuola; se avete voglia di una lettura interessante e mai stancante, questo libro fa per voi.

Giovanna

David DiSalvo, Cosa rende felice il tuo cervello (e perché devi fare il contrario)

Nonostante il titolo, questo non è un manuale di self-help, anzi, l’autore, un giornalista scientifico, prende decisamente le distanze da quella che definisce “l’industria del self-help”, proponendo invece un po’ di “science-help”.  DiSalvo si basa sulle scoperte delle scienze cognitive, della psicologia sperimentale e delle neuroscienze, e riesce a toglierci parecchie certezze sull’affidabilità del nostro cervello. Spesso infatti, sostengono gli studiosi, il nostro cervello si comporta in modo sbagliato perché persegue obiettivi diversi da quelli che “noi” vorremmo (ad esempio il risparmio di energie, il benessere a breve termine invece della soddisfazione a lungo termine, ecc) o risente di influenze di cui non siamo consapevoli.
Ho consigliato questo libro ai miei studenti, soprattutto a chi dovrebbe studiare, lo sa ma non ne trova la voglia, e a chi ha la sensazione di sforzarsi inutilmente.
Ma lo consiglierei anche a chi ha interesse per il comportamento umano, la psicologia sociale o i metodi delle scienze cognitive, come buon esempio di divulgazione scientifica.

Giovanna

giovedì 30 ottobre 2014

Vittorino Andreoli, L'educazione impossibile

Mi ha prestato questo libro un mio studente di V liceo scientifico, appassionato di letteratura ed orientato ad un percorso di studi universitari legato al mondo della psicologia. Il sottotitolo dell'opera è emblematico della tesi sostenuta dall'autore, un noto psichiatra italiano, che più volte si è speso in opere socio-pedagogiche sull'educazione nella società attuale: tale sottotitolo recita così: "Come orientarsi in una società senza padri". Attraverso un interessante excursus storico sull'evoluzione del sistema famiglia dalla società greco-romana fino ad oggi, Andreoli approda ad una considerazione per alcuni versi desolante sul ruolo della famiglia nella società attuale. "L'agonia o la morte della famiglia tradizionale è oggi innegabile, spesso sostituita da situazioni confuse afferibili al concetto di famiglia allargata, dove i genitori non sono sempre quelli che si assumono il ruolo di padre e di madre, demandando tale compito ai nonni e/o ai nuovi compagni". Ed ecco che il proliferare di figure genitoriali di riferimento, spesso con linee educative non concordate e talvolta persino contrastanti tra loro, creano quella fragilità, che purtroppo sembra avere capillare diffusione tra i giovani d'oggi, che si arrabattano tra messaggi educativi non sempre coerenti per contenuto, tempi e modalità.
 Chi dovrebbe sopperire alle carenze del back-ground  affettivo ed educativo di questi ragazzi? Secondo Andreoli anche e sempre di più la scuola, dove i ragazzi dovrebbero trovare prima che una programmazione didattica un progetto educativo, in cui possano reperire aiuti di ogni genere, da quello psicologico, a quello materno e/o paterno, nonché amicale e/o di sostegno alle difficoltà della crescita. Da insegnante, che si imbatte ogni giorno con tali problematiche, mi sento di dire che umanamente si fa quel che si può, talvolta anche di più, spesso cercando anche loro di arrabattarsi a rivestire ruoli, per cui è necessaria una competenza professionale specifica, che non sempre si possiede. Ma è corretto sia nei confronti del corpo docenti e ancor di più verso i ragazzi che le carenze familiari siano pretenziosamente accollate al sistema scuola, che è innegabile abbia un ruolo educativo importante, ma che risulta essere sicuramente insufficiente nel supplire con una professionalità non artigianale alle carenze affettive ed educative dei ragazzi?

Dionisia

mercoledì 29 ottobre 2014

New Yorker






La copertina di "The New Yorker" di settimana scorsa... non si può che condividere in un blog di lettori... 

Daniela

martedì 28 ottobre 2014

James Herriot, Storie di gatti

Questo libro è una raccolta di esperienze riguardanti i gatti, che si svolge sulle colline dello Yorkshire, raccontate in prima persona dall'autore di questo libro il veterinario James Herriot. Infatti all'inizio del libro l'autore confessa di aver sempre avuto un debole per questi felini, è proprio questa sua passione che lo ha indotto a scrivere questo racconto.
Ogni capitolo parla di una storia di un gatto, che può essere randagio o domestico, quello randagio possiede la sua imprevedibile ed unica personalità. Mentre quello domestico è la reincarnazione felina del proprio padrone; vale a dire che questo gatto ha acquisito le abitudini e i comportamenti del proprio padrone, con il quale condivide la vita di ogni giorno.
Lo consiglio a tutti coloro che amano come me questi bellissimi felini. Un altro motivo per il quale consiglierei questo libro è perché è ricco di sentimenti e di riflessioni dell'autore ed in alcuni tratti è perfino commovente per chi è sensibile però alla sofferenza degli animali.

Valeria Losi 2A scientifico tradizionale

prossimo incontro

We Book riapre i battenti!!!!

Ci troviamo martedì 28 OTTOBRE 2014, alle ore 14.30 nei locali della biblioteca!

Argomento: le nostre letture estive.

Vi aspettiamo numerosi! (Ricordate di portare qualcosa da mangiare per arricchire la nostra merenda...)

Daniela, Dionisia, Francesca

T. de Fombelle, Tobia: Un millimetro e mezzo di coraggio , San Paolo 2007


Tobia Lolness è alto un millimetro e mezzo e vive su un albero, sintesi di un mondo intero, fatto di buoni e cattivi ,amici e nemici, affetti e invidie, misteri, avventure, pericoli. Tobia fugge dopo che la sua famiglia è stata accusata di un crimine che non ha commesso. Non sa perchè, non sa dove andare, non conosce il mondo che lo circonda nè le persone che ci vivono, ma il senso di giustizia, e la speranza di salvare i suoi genitori lo spingono ad andare avanti. Dovrà imparare a leggere i segni intorno a sè, fidarsi o non fidarsi, scoprire e utilizzare  risorse che non sapeva di possedere.  Facendo tesoro della poca esperienza di vita, ricordando gli insegnamenti e le parole dei suoi genitori, immergendosi ogni giorno di più nel mondo del grande albero, troverà una sua strada, alcune risposte e altre domande.
E' un libro che si può leggere da ragazzini, godendo della storia piena di avventure, e  in seguito rileggere più volte, scoprendo emozioni, sentimenti, significati, valori diversi, che lo rendono nuovo ad ogni lettura.

Elia Amighetti, 2 A scientifico  

mercoledì 22 ottobre 2014

La giornata a tema del 18 ottobre

Una recensione "en passant" su una particolare mattinata al Liceo Celeri 
"Due parole" sulla giornata a tema, organizzata dai ragazzi del nostro Liceo sabato 18 ottobre sulla delicata questione della sicurezza stradale, nonché in memoria di una giovane liceale,  tragicamente scomparsa nel 2004, dopo esser stata investita da un' automobile, guidata da un conducente in stato di ebrezza. 
Raramente in altre giornate di questo tipo si è notata una partecipazione così sentita, in alcuni momenti commossa da parte dei ragazzi e di tutti i presenti, a cui sono state fornite informazioni sulla tematica in programma; informazioni accompagnate da immagini e dall'accorata voce di chi ha vissuto sulla propria pelle la tragicità della perdita di una persone cara a causa dell'irresponsabilità di automobilisti distratti e/o ubriachi o quant'altro...
Pleonastico sottolineare che tali testimonianze avessero, causa di forza maggiore, insita una certa drammaticità, che molti insensibili commenti su Facebook hanno visto come uno squallido tentativo di fare audience. Come pensare ad un'eventualità tanto meschina dietro a così tragici vissuti? Non si discutono i gusti "ad personam", ma la mancanza di elitarietà d'animo di chi pubblicamente ha potuto anche solo dubitare che l'unico fine di una giornata di questo tipo fosse quello di sensibilizzare i ragazzi alla questione della sicurezza stradale, tematica per altro ineluttabilmente collegata a problemi altrettanto gravi e purtroppo sempre più diffusi tra i ragazzi, come l'abuso di alcool e/o di stupefacenti. 
Per quanto concerne la seconda parte della mattinata, dedicata ad una rassegna canora, di pezzi musicali di generi diversi, accompagnati da ballerini e/o da musicisti, non avendo sicuramente avuto velleità di competizione a livello internazionale, ma semplicemente il fine di intrattenere il pubblico con una proposta volta anche a stemperare l'inevitabile drammaticità della prima parte, è indubbio si possa dichiarare complessivamente riuscita.
Quale la nostra chiusa?
La "pars costruens" di una critica è sempre piacevole, quando è innegabile il buon fine sotteso all'oggetto della critica stessa!!

La professoressa Vittori in collaborazione con la  IV A liceo scientifico

giovedì 16 ottobre 2014

Marcos Chicot, L'assassinio di Pitagora

510 a.C.: Pitagora vuole nominare il suo successore, ma morti violente colpiscono i fedelissimi della sua confraternita, gli uomini più influenti. E, dall'esterno, Cilone trama contro Pitagora: gli è stato rifiutato trent'anni prima il suo ingresso nella setta e trama da allora contro i pitagorici, da lui mal tollerati nel Consiglio dei Mille.
Il libro è fedele agli episodi storici del VI sec. a.C., periodo nel quale Pitagora è stato uno degli uomini più influenti. I personaggi principali come Milone, il genero di Pitagora, Cilone, vendicativo e meschino, e Telis, il capopopolo sibarita, sono realmente esistiti e reale è la vicenda che li vede coinvolti, almeno nella sua parte principale, se escludiamo la finzione letteraria del giallo.
Nonostante le sue 700 pagine, la vicenda scorre velocemente, mentre si viene catturati dal mistero e dalla storia di Akenon e Arianna, figlia di Pitagora, sia per il loro pesante passato che per quanto si trovano a condividere nel presente.
Geniale la trovata dell’autore che presenta alcune pagine di un’inesistente Enciclopedia matematica, scritta da Socram Ofisis nel 1926 (Socram è Marcos al contrario): si comincia con la storia di Pitagora e si continua con la presentazione dei contenuti matematici, ovvero il pentacolo, il pi greco, la sezione aurea, il teorema di Pitagora e i numeri irrazionali.
Il libro è consigliato a tutti coloro che amano la lettura, perché è un modo diverso dal solito per imparare qualcosa della matematica e della filosofia del mondo pitagorico e della storia della fine del VI secolo a.C.
Per chi volesse avere ulteriori informazioni, inoltre, può visitare il sito dell’autore http://www.marcoschicot.com, nel quale viene raccontata la genesi del libro: la responsabile è Lucia, la primogenita di Chicot.
Daniela