lunedì 13 gennaio 2014

H.Hertz, I principi della meccanica delineati in una nuova forma, Bibliopolis 2010


Heinrich Hertz (1857-1894) è noto soprattutto per la scoperta dell’effetto fotoelettrico e per aver dimostrato sperimentalmente l’esistenza delle onde elettromagnetiche, ipotizzate da Faraday e da Maxwell, grazie alla costruzione di un apparecchio, noto come dipolo hertziano, capace di emettere onde radio (per questo la frequenza viene misurata in hertz). Nonostante il suo genio sperimentale, però, l’interesse preminente di Hertz era rivolto alla fisica teorica e ai suoi fondamenti. Ne è chiara dimostrazione quest’opera, pubblicata postuma, l’anno stesso della prematura morte dello scienziato tedesco. Si tratta dunque di un manuale di fisica che ha ormai più di cent’anni. Tuttavia non ha per noi soltanto un interesse storico; esso è infatti esemplare per il rigore argomentativo, per la chiarezza dell’esposizione e delle dimostrazioni, per la consapevolezza teorica che lo anima. E, perché no, anche per la chiara consapevolezza del rilievo filosofico delle teorie scientifiche. Basterebbe leggere la lunga Introduzione dello stesso Hertz, per rendersene conto. Il proposito di Hertz, attraverso una lucidissima critica delle concezioni correnti alla sua epoca della meccanica, è quello di fondare una nuova concezione della fisica e, più in generale, una nuova visione del mondo.
L’opera è impreziosita dalla commossa prefazione di Helmholz all’opera del suo allievo prediletto.

Renato


domenica 12 gennaio 2014

Marga Minco, Erbe amare. Una piccola cronaca, Giuntina 2000


Il titolo del breve romanzo rimanda esplicitamente alla tradizione ebraica di cibarsi di erbe amare e pane azimo in occasione della Pasqua. In forma autobiografica viene descritto il destino tragico di una famiglia di ebrei olandesi negli anni dell’occupazione tedesca.  Emblematica, per molti aspetti, la figura del padre che non capisce, o non vuole capire, quanto sta avvenendo e fino all’ultimo si rifiuta di guardare in faccia la realtà.  Centrale è la vicenda della narratrice, l’unica sopravvissuta della famiglia che tra pregiudizi antisemiti e più o meno generosa ospitalità, riesce a sfuggire alla deportazione.
Il racconto è scritto con uno stile semplice, “oggettivo”, senza alcun cedimento al sentimentale e al compassionevole e questo  dà maggior forza all’orrore che viene descritto.
Questo romanzo benché forse meno riuscito dal punto di vista letterario, rispetto a “La caduta”, resta tuttavia  un  intenso documento di un periodo tragico della nostra storia recente che si spera non debba ripetersi.


Renato e Francesca

Vittorio Frajese, Il processo a Galileo Galilei. Il falso e la sua prova, Morcelliana 2010



Galileo Galilei, si sa, fu condannato per aver sostenuto la teoria eliocentrica di Copernico. La faccenda, però, non è così semplice, innanzitutto perché, in realtà, non è mai esistito alcun decreto di condanna dell’astronomia copernicana, come dottrina eretica e contraria alla Scrittura. Del resto non era prerogativa dell’Indice esprimersi sulle dottrine per decretarne l’eventuale natura erronea; questa prerogativa spettava esclusivamente al Sant’Uffizio. Dal punto di vista teologico e istituzionale il decreto dell’Indice non costituiva e non poteva costituire una condanna dottrinale dell’eliocentrismo, ma semplicemente un provvedimento contro i libri che sostenevano la sua concordanza con la Sacra Scrittura. Contro i libri, non le persone. Ma allora perché Galilei fu condannato per “veemente sospetto di eresia”? Perché il processo intentato contro il grande scienziato fu basato su documenti falsi ed il procedimento fu del tutto anomalo e contrario all’iter rigoroso, per quanto mostruoso ai nostri occhi, dei processi dell’Inquisizione. L’evidente falsificazione delle carte processuali, l’ambiguità con cui si fece passare la “paterna ammonizione” di Bellarmino a non affermare la realtà fisica del copernicanesimo, per un’intimazione a non sostenere in alcun modo l’eliocentrismo, portarono alla condanna, una condanna che ha profondamente segnato la scienza e la cultura italiana per secoli.

Renato

Linn Ullmann, La ragazza dallo scialle rosso, Guanda 2013


Apparentemente centrato sulla sparizione e sulla morte di una giovane ragazza, il romanzo può difficilmente essere ridotto ad un “giallo”, seppur di tipo psicologico. In realtà la scrittura frammentata (frasi brevi, parattatiche, continuo spostamento di prospettiva nella narrazione) ma che non dà l’impressione di frammentarietà,  ci presenta in modo impietoso i vari personaggi (tutte donne, ad eccezione del marito-padre, scrittore fallito) ed il loro rapportarsi ma senza mai in fondo riuscire veramente a comunicare. Un mistero senza soluzione  sembra sottendere a tutte le vicende, alludendo ad una realtà che pare non poter essere dominata e in cui il dolore per la perdita logora e condanna alla solitudine.

L’autrice, figlia del famoso regista, costruisce in questo suo quinto romanzo (per me il primo, scelto in modo del tutto casuale) un quadro familiare complesso e quotidiano al tempo stesso. 
Strano ma interessante.

Francesca

mercoledì 8 gennaio 2014

Valerio Massimo Manfredi, Lo scudo di Talos

A Sparta, un nobile spartiate si trova costretto per le dure leggi della città ad abbandonare un dei suoi due figli appena nato per un piedino storpio. Un vecchio ilota lo salva dalla morte e lo fa allevare da sua figlia vedova. Qui lo spartano ripudiato prende il nome di Talos e diventa assai abile nel tiro con l’arco e nell’uso del bastone. Si innamorerà poi di una giovane contadina che dovrà però lasciare presto. Dopo alcuni avvenimenti l’uomo che chiamava nonno e che custodiva un grande segreto muore: da quel giorno un gigante barbuto di nome Karas rimarrà sempre al suo fianco. Intanto imminente è l’attacco persiano in Grecia. Quindi arriva il giorno in cui i guerrieri devono scegliere il proprio ilota accompagnatore e Talos viene scelto da un giovane spartiate che ignora essere suo fratello e con cui non ha buoni rapporti. Partiti alla volta delle Termopili guidati dal grande Leonida i due fratelli e un amico saranno gli unici superstiti di quell’immane massacro. Ritenuti dalla loro città vigliacchi e disertori, sulla soglia del suicidio, Brithos - il fratello di Talos - viene salvato da se stesso dal fratello che lo aiuterà a riscattare il proprio onore. Talos verrà poi riconosciuto appartenente alla grande famiglia dei Kleomenidi, di cui però - morto il fratello - è unico discendente. Dopo una serie di vicende torna a Sparta e lì si trova a dover prendere un’importante decisione…
Un libro molto avvincente e pieno di riferimenti storici, molto consigliato!!

Marcato Edoardo 1^A Scientifico

domenica 5 gennaio 2014

Terry Hayes ,Pilgrim


Pilgrim
" Pilgrim" di Terry Hayes
Ci sono gli ingredienti giusti per una lettura emozionante: da New York a Kabul, dagli Emirati Arabi alla Grecia, dalla Tuchia al Libano..si snoda il plot narrativo di questo thriller, che ha come protagonista una spia americana a caccia di un terrorista arabo, che ha un piano perfetto per diffondere  un terribile contagio negli Stati Uniti. Un classico del genere, penserete....Non proprio! Pilgrim, l'agente segreto, che usa questo nome in codice e l'inafferrabile attentatore sono personaggi credibili, in cui l'azione sembra scaturire dalla loro ratio, senza la mediazione della penna dell'autore. In alcune sequenze sembra di essere catapultati negli ambienti, in cui agiscono i personaggi, che paiono ripresi a livello cinematografico.
Sono quasi 900 pagine, per non farci mancare niente...ma le leggerete più in fretta di quanto pensiate.
Dionisia.


sabato 4 gennaio 2014

Ken Follett, La caduta dei giganti, Mondadori 2010


Un libro che ci racconta in maniera nuova la Grande Guerra e le sue conseguenze. La storia dei vari stati coinvolti raccontata in una nuova forma, attraverso le parole dei protagonisti. Varie famiglie, con storie che si intrecciano tra loro, ci raccontano degli orrori della guerra, del terrore dei soldati al fronte, dell’incompetenza dei generali, del dolore delle famiglie. Altri che ci raccontano della Rivoluzione d’Ottobre, dell’”American Dream”, della dura realtà del lavoro nelle miniere gallesi, dei diritti delle donne. E non mancano storie d’amore, di ribellione alle convenzioni sociali. Qui vediamo rappresentata l’Inghilterra di Re Giorgo V, la Germania del Kaiser Guglielmo II, la Russia degli Zar e della rivoluzione, l’Austria di Francesco Giuseppe, la Francia repubblicana e l’America del presidente Wilson. Attraverso le parole e i gesti dei protagonisti, sia personaggi realmente esistiti, sia personaggi verosimili, capiamo le vere ragioni di questa orribile guerra e delle sue ancora piú terribili conseguenze.

Asia Corna